Indagato per corruzione il capo di gabinetto del governatore Rossi.

MICHELE BOCCI
UN’INDAGINE per corruzione legata alla richiesta di voti in cambio della vittoria nella selezione interna per medici psichiatri dell’allora Asl pisana, ora Nord-Ovest. Non manca molto alla chiusura dell’inchiesta della procura di Pisa sul capo di gabinetto del governatore Enrico Rossi, Ledo Gori, il medico Alfredo Sbrana e il direttore sanitario della Asl Mauro Maccari. Gli accertamenti sono iniziati nel 2015, ai tempi della campagna elettorale per la Regione. Gli indagati hanno saputo di essere coinvolti dall’avviso di proroga degli indagini per 6 mesi spedito tempo fa dalla pm che si occupa del caso, Flavia Alemi.
Tutto ruota intorno alla psichiatria dell’azienda. Nel 2014 andò in pensione il vecchio primario, Corrado Rossi, e la Asl decise di assegnare degli incarichi di unità funzionale, delle cosiddette sod e cioè unità semplici, a tre professionisti. Sbrana venne indirizzato all’spdc, cioè alla reparto psichiatrico ospedaliero che si trova a Pisa, i colleghi Paolo Marinari e Fabrizio Lazzerini alle strutture territoriali. Successivamente, nel 2015, si decise di nominare un facente funzioni di primario. I direttori generali delle Asl possono dare quell’incarico con una semplice delibera, senza fare alcun bando visto che si tratta di un ruolo a termine, in attesa dell’espletamento di un concorso. In quel caso Maccari, che era commissario a Pisa prima della nascita della grande azienda Nord-Ovest, decise invece di fare una selezione interna basata sui curricula dei medici che volessero partecipare. Alla fine venne scelto Sbrana. Secondo gli accertamenti di Guardia di finanza e procura, probabilmente mossisi dopo una segnalazione anonima, quella selezione fu però falsata, ritagliata cioè sul profilo del professionista poi scelto.
Lo stesso medico prima delle elezioni sarebbe stato contattato da Ledo Gori, che per 10 anni è stato il capo segreteria di Rossi assessore alla Salute e quindi conosce benissimo il sistema, in particolare quello della zona pisana da dove proviene, il quale gli avrebbe proposto di votare un candidato del Pd al consiglio regionale, Ivan Ferrucci (che tra l’altro poi non è entrato). Secondo chi indaga, quella proposta sarebbe legata all’esito della selezione per il posto di facente funzioni di capo della psichiatria della Asl e quindi si perfezionerebbe il reato di corruzione. I tre indagati sono già stati sentiti dai magistrati. Alla chiusura delle indagini non mancherebbe molto. E tra l’altro poprio in questo periodo si deve svolgere il concorso per il primariato di psichiatria a Pisa. Ora che si sa dell’inchiesta il lavoro per i commissari sarà complicato.
Ieri il procuratore capo Alessandro Crini ha precisato che all’indagine «è completamente estraneo il presidente della Regione ». Da parte sua Rossi ha deto che Ledo Gori «è indagato come può capitare. Non ho dubbi, come tutti coloro che lo conoscono, sulla sua onestà e correttezza». Il capogruppo di Forza Italia in Regione, Stefano Mugnai, chiede a Rossi una risposta scritta sulla vicenda. «Se l’inchiesta dovesse confermare le accuse, allora si avrebbe la rappresentazione plastica di quanto abbiamo sempre denunciato quando parlavamo di una sanità toscana che serviva per produrre consenso attraverso pratiche clientelari, di una sanità qui più che altrove asservita a logiche politiche», dice.
Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it/