In attesa decreti su aumento capitale.

 

A rischio rinvio i conti di Mps potrebbe slittare l’approvazione dei risultati semestrali del Montepaschi, prevista per venerdì, perché non sono stati ancora pubblicati i decreti del ministero dell’economia necessari per la ricapitalizzazione precauzionale. I due provvedimenti sono stati firmati lunedì dal ministro Pier Carlo Padoan e sono ora fermi alla Corte dei conti, che ha fino a 60 giorni di tempo per esaminarli. Non è escluso, comunque, che l’approvazione possa arrivare prima della scadenza. Finché i decreti non saranno pubblicati, il consiglio di amministrazione dell’istituto senese non potrà riunirsi per dare il via libera ai conti che riguardano la prima parte dell’anno. Intanto si parla di settembre per il lancio dell’aumento di capitale che disciplinerà la conversione delle obbligazioni in azioni: per attuare il burden sharing servono, infatti, tempi tecnici e la stesura di un prospetto ad hoc. La ricapitalizzazione, che porterà lo stato a entrare nella compagine azionaria del Monte, si stima possa avvenire a inizio agosto, come già dichiarato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

Lo Stato metterà a disposizione della banca complessivamente 5,4 miliardi di euro, di cui 3,9 come iniezione di liquidità e 1,5 mld per il ristoro dei piccoli risparmiatori incappati nella vendita di bond subordinati. Salirà quindi fino al 70% del capitale.

Il piano di rilancio dell’istituto guidato dall’amministratore delegato Marco Morelli prevede un deciso taglio dei costi e un progressivo recupero della redditività. Il business plan stima la chiusura di 600 filiali e una riduzione di circa 5.500 dipendenti entro il 2021, di cui 4.800 uscite attraverso l’attivazione del Fondo di solidarietà, 450 legate alla cessione o chiusura di attività e 750 derivanti da turnover fisiologico.

La procedura sindacale sul piano esuberi partirà quest’oggi. La priorità riguarda le razionalizzazioni da gestire entro il 2017. In questa prima fase, dunque, si tratterà dei primi 1.200 esuberi e la risoluzione del rapporto di lavoro è prevista entro il mese di ottobre.

 

mercoledì, 26 luglio 2017 ITALIA OGGI