Cuochi assunti come camerieri, bagnini tuttofare, addetti pagati a cottimo. Appello dei sindacati: più tutele
Cuochi assunti come camerieriche costano meno e camerieri assunti a tre ore che ne fanno otto. Bagnini « tuttofare » , dal salvare chi affoga al servire al bar, addette alle pulizie pagate non a ore ma 3 euro a camera pulita come un nuovo cottimo, part time che in realtà sono lavoro a tempo pieno, o tempi pieni che diventano strapieni, ristoranti che ingaggiano per 20 ore e ne fanno lavorare più del doppio, lavoratori a chiamata senza nessuna garanzia del tempo minimo. Il turismo in Toscana sta bene, i lavoratori del medesimo, assai meno, segnalano i sindacati. « Il settore così frammentato e fatto spesso di piccole strutture in crescita esponenziale non rende facili i controlli e favorsice la diffusione del lavoro grigio o nero » , spiega la segretaria regionale della Filcams Cgil, Cinzia Bernardini.
« Per non peggiorare la situazine » , oggi la Filcams parteciperà al presidio romano contro il ritorno dei voucher come vuole Salvini. «Nel 2016 i voucher in Toscana furono 12 milioni, di cui 3 nel turismo. Per il 30% sostituirono regolari contratti a termine. Sostituirebbero anche i contratti stagionali togliendo ai lavoratori tutt i diritti del contratto nazionale. Il nostro no è dunque fermo » , dichiara Bernardini. la Filcams lancia anche la campagna « Non c’è turismo senza tutele», che vedrà i sindacalisti solcare le spiagge toscane per informare i lavoratori del settore sui loro diritti. Si comincia il 30 e 31 luglio sul litorale pisano.
Non diverso il giudizio sul lavoro nel turismo della Fisascat Cisl, anche se al presidio anti voucher parteciperà per i lavoratori agricoli ma non per il turismo. «Il lavoro grigio o nero nel settore è un dato oggettivo, dice il segretario regionale Carlo Di Paola che cita « l’assurdità di ristoranti dove gli orari sforano qualsiasi parametro contrattuale o sono insopportabilmente spezzati » . Racconta di ingaggi da due ore la settimana o, di due ore in due luoghi diversi a un’ora di distanza l’uno dall’altro: «Non si assume più e si sfrutta chi c’è » . Marco Conficconi ( Uiltucs Uil) parla di «aumento della flessibilità e di flessione, in quest’estate di incertezza politica, non solo dei tempi indeterminati ma anche dei contratti a tempo determinato. Aumentano le strutture turistiche ma diminuiscono gli addetti ».
I sindacati fanno rimbalzare, nella Toscana in piena stagione turistica, storie di diritti negati, di periodi di prova non retretribuiti, di paghe basse e deroghe alle norme del contratto nazionale. Un fronte umiliato sull’altro lato della medaglia di un successo di cui la Filcams elenca i dati: il turismo cresce fino all 12% del pil toscano, nel 2017 le risorse entrate sono salite del 9%, le presenze del 3,8%, gli arrivi del 6,3%. Sono arrivati 46,3 milioni di turisti nelle strutture ufficiali, e 44i in quelle non ufficiali (bed and breakfast o airbnb) e per il 2018 si prevede un aumento di oltre 2 milioni di turisti fino a più di 103 milioni di arrivi. Peccato, riflettono i sindacati, che « non crescano proporzionalmente gli occupati”. Certo che non sempre il lavoro nel turismo è bistrattato, riconoscono Bernardini e Di Paola, citando numerosi casi di rispetto delle regole, «specie da parte delle grandi strutture che devono assicurare qualità e professionalità e di quelle in cui sono presenti i sindacati». D’altra parte, sottolinea Bernardini, « investire nella qualità del lavoro significa farlo in quella della propria struttura e aumentarne l’attrattività ». Il problema, concordano le sigle, è che l’aumento positivo dell’accoglienza fa sì che sia sempre più difficile controllare miriadi di strutture frastagliate.