Il Tesoro valuta la carta Pagani al vertice Mps.

Verso il cambio del presidente e la riduzione dei posti in cda da 13 a 9
Camilla Conti
a Sono attesi in settimana i decreti attuativi del Tesoro per avviare l’iter della ricapitalizzazione precauzionale da 8,1 miliardi di Mps. Il primo farà scattare il burden sharing, con il coinvolgimento degli obbligazionisti della banca, e il secondo farà partire la sottoscrizione di azioni da parte del ministero che salirà al 70% del capitale. Con il nuovo azionista di controllo cambierà anche la governance dell’istituto. E le grandi manovre sono già cominciate. Secondo quanto risulta al Giornale, il cda verrà ridotto da 14 a 9 membri.
Al Tesoro si starebbe valutando l’ipotesi di lasciare come ad Marco Morelli affidando però la presidenza (oggi al vertice siede Alessandro Falciai) a un dirigente del Mef e il
nome al momento più gettonato è quello di Fabrizio Pagani. Di ben altro avviso sarebbe la politica e in particolare il Pd di Matteo Renzi che avrebbe chiesto al ministro Pier Carlo Padoan di considerare alla presidenza Yoram Gutgeld, attuale commissario alla revisione della spesa pubblica, e di affidare una poltrona del board a Carlotta de France
L’obiettivo del ministero è uscire dal capitale
entro i primi mesi del 2019
schi, fino all’estate 2015 consigliera economica dell’ex premier a Palazzo Chigi. A chiedere un posto in Consiglio sarebbero inoltre il sinda
cato (Fabi e Cisl) e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in cambio del via libera alla nomina renziana al vertice di Firenze Fiera di Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze nonché proprietario della Bassilichi spa partecipata da Mps.
Il pressing e gli scambi politici del sottobosco locale mettono in imba
I
AL TIMONE Marco Morelli
razzo i tecnici del Tesoro: il nuovo governo societario del Monte sarà sotto i riflettori della Bce che poco digerisce ingerenze della politica soprattutto considerando i trascorsi senesi. Anche perchè la vera sfida sarà riaprire il capitale della banca al mercato. Lo Stato potrà rimanere azionista fino a 5 anni ma l’obiettivo sarebbe quello di uscire entro i primi mesi del 2019. Nessun falso è consentito.
Al ministero sarebbe stato poco gradito anche l’annuncio di una nuova campagna pubblicitaria per il Monte (affidata all’agenzia Jwt) dopo l’estate, ovvero prima del rinnovo del cda. Così come il nuovo azionista statale intende valutare al più presto lo stato di salute della controllata Widiba, la banca online del gruppo.