Il sabato delle donne

 

C’è Virginia Raggi, che per il momento si lascia alle spalle la vicenda processuale che ha condizionato la sua giunta ed ora dovrà finalmente dimostrare di saper amministrare una grande capitale europea. Ma l’innocenza giudiziaria, scrive Francesco Merlo, “non basta per governare; la protegge da chi vuole mandarla via, ma non la assolve dall’incompetenza”.

C’è Chiara Appendino, che diventa involontario catalizzatore del malcontento nei confronti del non governo grillino: i Sì Tav gremiscono piazza Castello, a Torino, nella prima autentica manifestazione popolare di opposizione al nuovo potere populista. Una piazza senza bandiere dove, però, si fa sentire il peso della Lega, sempre più intenzionata a inglobare e poi a scrollarsi di dosso l’alleato a cinque stelle.

Ci sono, infine e soprattutto, le migliaia di donne che a Torino, a Roma e in tante altre città d’Italia hanno immaginato e organizzato le piazze: quella per la Tav, quelle contro il ddl Pillon, quelle contro il decreto Salvini, quelle per i migranti.

Tra il verde che avanza, il giallo che sfuma, il rosso che non si vede quasi più, è stato forse il rosa il colore che ha unito le passioni dell’Italia divisa. Saranno forse le donne a rimettere in marcia un paese fermo.