Il Museo Novecento cambia corso.

Nardella: entro l’anno una caffetteria che sarà un presidio antidegrado. La direzione a Risaliti

Chiara Dino

 

Ci sarà un bar, e questo è il dato certo. Il nuovo corso del Museo Novecento, la cui direzione va a Sergio Risaliti, parte da un vecchio progetto già lanciato nel 2014 quando il Comune pubblicò un bando per la gestione della caffetteria nel complesso delle ex Leopoldine oggi diventate la casa dell’arte fiorentina del secolo breve, un bando che però allora andò deserto.

Adesso Palazzo Vecchio ci riprova con una novità che dovrebbe rendere l’investimento — per i privati che si candideranno a curare l’area ristoro — più appetibile: il bar ci sarà e sarà però collocato nei locali di una vecchia agenzia di viaggi, in una posizione tra la piazza e via dei Fossi, dove è previsto un maggiore passaggio di persone. Sempre nel complesso delle ex Leopoldine ma con ingresso a se stante. Si tratterà dunque di un locale indipendente, aperto anche a chi attraversa la zona di santa Maria Novella, e collegato sia dall’esterno che dall’interno al museo. Il bar sorgerà in locali, di proprietà del Comune. E per la sua apertura bisognerà attendere la fine dell’anno. Per rendere agibile la struttura bisognerà infatti dare il via a un serie di interventi di adeguamento e ristrutturazione il cui importo previsto è pari da 270 mila euro. «Una cifra — spiega l’architetto Giorgio Caselli, dirigente del Servizio Belle Arti per il Comune — che è stato possibile raccogliere da alcuni fondi residuali della ristrutturazione del complesso museale». L’ok al finanziamento è stato dato durante l’ultima seduta di Giunta del 2017. E comporterà, come è ovvio, una serie di interventi per rendere l’ex agenzia adeguata a ospitare un bar: «Quello che si cercherà di preservare — aggiunge ancora l’architetto Caselli — è però l’arredo originale che risale agli anni ‘70. Un’atmosfera che nei limiti del possibile intendiamo mantenere». E che ben si adatta a un luogo che nasce a latere di un museo dedicato al Novecento. Solo quando la struttura sarà pronta, si prevede entro la fine dell’estate, partirà il bando per assegnarne la gestione.

L’idea del caffè è fortemente sostenuta dal sindaco Dario Nardella che infatti dichiara: «La nuova caffetteria servirà anche i visitatori della piazza oltre a quelli del museo. Un po’ come fa la caffetteria di Palazzo Vecchio che contemporaneamente ha valorizzato il museo civico e ha aumentato i servizi per cittadini e turisti che attraversano i cortili del Palazzo, vera e propria piazza civica dentro piazza della Signoria. La sua posizione, proprio sotto il porticato, fungerà anche da presidio antidegrado». Quanto al progetto culturale ci vorrà ancora del tempo per conoscerlo. Sergio Risaliti, che prende il posto di Valentina Gensini (è stata lei fino a oggi a coordinare le attività del museo, e sempre lei d’ora in poi si dedicherà a sviluppare interventi sull’arte contemporanea alle Murate, come pure ha fatto in questi anni) dichiara: «Sono molto soddisfatto di questo incarico che premia il lavoro fatto in questi anni in città quello che io chiamo il progetto città». Quello che ha portato a Firenze le mostre di Gormley, Jan Fabre, Fischer, Penone, oltre a quella che quest’estate partiva dal Forte e s’intitolava Ytalia . Stesso sentimento, seppure anche lui non parla in alcun modo di progetti, da parte di Nardella che dice: «Siamo lieti di affidare a Risaliti la nuova direzione artistica, certi che la sua preziosa collaborazione col Comune, che va avanti da diversi anni, non potrà che portare nuova energia ed entusiasmo alla realtà museale».

 

Giovedì 4 Gennaio 2018, Corriere Fiorentino.

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