Il giorno di Dolce&Gabbana «Choc positivo per Firenze»

Oggi prima sfilata di alta moda con gli artigiani: 50 aziende e 1.250 lavoratori coinvolti

Chiara Dino

 

Trentotto artigiani, quattro eventi, una testimonial star come Monica Bellucci, e per madrina Bona Frescobaldi per un evento, quello di Dolce&Gabbana — oggi e domani a sfilare con l’haute couture a Firenze — venerdì al Bargino ospiti della cantina Antinori, che è il primo dell’alta moda in Italia dopo il lockdown.

Ovvio che gli organizzatori, da Pitti Immagine al Centro Firenze per la Moda, i facilitatori e cioè il Comune di Firenze, gli ospiti, Fondazione Cr Firenze che sostiene Villa Bardini, siano entusiasti di questo «Rinascimento fashion» che parte da qui. Tanto entusiasti da indurre il sindaco Dario Nardella, ieri cerimoniere nella presentazione dell’evento, a stroncare ogni polemica. «A chi ci ha contestato per la messa in atto di un evento come questo (Potere al Popolo e Perunaltracittà che esprime come candidato alla presidenza della Regione, Tommaso Fattori, in testa ndr ) dico che le loro critiche sono pretestuose, anzi da ignoranti. Il nome dato a questo appuntamento, Il Rinascimento e la Rinascita , non poteva essere più adatto, da qui può rinascere Firenze».

Il perché di tanta fiducia è nei numeri previsti. Durante questi tre giorni — i cui eventi clou sono la sfilata uomo di stasera a Palazzo Vecchio, quando saranno consegnate le chiavi della città a Monica Bellucci, e quella di domani a Villa Bardini con l’haute couture donna — non sono solo stati coinvolti i 38 artigiani fiorentini a cui la maison ha chiesto di produrre un loro capo o oggetto simbolo che sfilerà o accompagnerà le sfilate, ma molte più forze. «A lavorare sull’evento, dal cibo ai servizi, ci sono 50 aziende per un totale di 1.250 professionisti, i giornalisti stranieri accreditati sono oltre 50, solo la maison Dolce&Gabbana porterà a Firenze 300 persone» ha aggiunto Nardella. Dunque, per usare le parole di Leonardo Bassilichi, presidente di Camera di Commercio e di Firenze Fiera, «Quello di questi giorni sarà uno choc contrario a quello che abbiamo vissuto in questi mesi orribili. Uno choc positivo».

L’idea di fondo degli stilisti, con il cuore creativo in Sicilia e quello amministrativo a Milano, d’altronde era quella di abbinare l’alta sartorialità al savoir-faire fiorentino, nel senso letterale del termine perché, come ha spiegato Alfonso Dolce, Ad della casa di moda: «Noi crediamo nella valorizzazione del fatto a mano italiano e Firenze in questo senso era ed è luogo d’eccellenza. Gli artigiani che in varia misura coinvolgeremo nella tre giorni sono stati scelti con l’aiuto di Pitti Immagine tra le eccellenze di questa città. E in qualche modo questo “scouting” ricalca il lavoro di formazione che noi facciamo in varie realtà italiane: qui a Incisa Valdarno, per esempio, con la nostra azienda di calzature che occupa 400 persone danni formiamo giovani artigiani del futuro». «Un esempio di imprenditorialità che si cala nel sociale» dice Antonella Mansi presidente di Centro di Firenze per la Moda Italiana che era alla presentazione cui hanno partecipato anche Luigi Salvadori, presidente della Fondazione Cr Firenze, e Stefano Ciuoffo assessore regionale allo sviluppo economico e al turismo.

La tre giorni ha appuntamenti scanditi in maniera rigorosissima ed è avvolta ancora da molto mistero. Oggi dalle 12 alle 15, luogo d’elezione per scoprire il mondo Dolce&Gabbana sarà il Chiostro di Santa Maria Novella, dove si vedrà l’alta gioielleria femminile. A seguire, dalle 19 a Palazzo Vecchio, mostra dei pezzi unici degli artigiani e sfilata uomo con consegna delle chiavi della città a Monica Bellucci a Palazzo Vecchio a cui gli invitati parteciperanno indossando una stola damascata. La serata si conclude con una cena a Palazzo Gondi. Domani è la giornata di Villa Bardini: qui sfilerà l’alta moda donna e qui si fermeranno gli ospiti a cena. Il 4 cena al Bargino dagli Antinori. Gli eventi saranno in streming sulle piattaforme web Dolce&Gabbana e Pitti Immagine.

 

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