La polizia smonta due bufale sulla morte di David Rossi
Bufala chiama bufala. L’audizione della polizia postale di Genova alla commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte del manager Mps David Rossi ne smonta un paio tra le più succose. Quella gonfiata dai complottisti sulla mail di Rossi con propositi suicidiari creata ad arte post mortem (falso: il file incriminato è un prodotto tecnico dell’estrazione dal server della banca, la mail è autentica e pre morte) e quella pompata dagli anticomplottisti sui 35 file con la parola «suicidio» cercati da Rossi e ritrovati nel suo pc (falso: per lo più si tratta di newsletter finite nel cestino con uno studio pubblicato quel giorno sui suicidi per motivi economici, nessuna ricerca specifica con quella parola). Archiviata quella situazionista del pm che risponde alla telefonata di Daniela Santanchè, smentita dai tabulati, non resta che aspettare la prossima. A meno che la commissione si renda conto che le bufale, indipendentemente da origine e scopo, non fanno che minarne autorevolezza e anelito di verità.