Il disegno infantile costituisce, a nostro avviso, non solo un luogo privilegiato in cui la creatività e l’immaginazione si lasciano osservare, ma anche una fonte inesauribile di invenzioni grafiche da conoscere e da esplorare. Con tale indagine il saggio vuole dare un contributo a comprendere la genesi della creatività infantile, coglierne il nesso con testimonianze, eventi artistici ed espressioni culturali del xx secolo, nel convincimento che ciò possa condurre verso approfondimenti operativi. Non si propone di imitare i bambini, ma di percorrere ed esplorare piste da loro intercettate, le quali per tante ragioni, non escluse le convenzioni del realismo visivo sono state abbandonate. Questo saggio è rivolto non solo agli artisti e ai teorici della forma e della figurazione, ma anche a coloro che non hanno particolare talento artistico né pensano mai di seguire un’attività del genere, a “l’homme du commun” direbbe Dubuffet, a coloro che hanno perso l’abitudine di tener in mano una matita, ritenuta inutile per una presunta incapacità ad usarla, infine agli educatori, a quanti pensano che il disegno non sia, come nello sport agonistico, il luogo dove si formano e si esercitano solo i talenti artistici, ma dove si forma il pensiero visivo.
ANTONIO TORQUATO LO MELE. Architetto, designer e studioso di grafica infantile, vive a Foggia. Tra le pubblicazioni: GIOCARE CON LE STELE (Claudio Grenzi Editore 1987,1995) quaderno pilota sulle problematiche didattiche e formative del Patrimonio Archeologico; IL DIARIO DI NEO (per conto del Laboratorio Art Visive di Foggia 1993) dove propone una scrittura per immagini; IL PICCOLO AUDACE FRR (La Meridiana Editrice 2011, coautore) racconto per immagini. Nel 1995, su invito del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, ha partecipato in qualità di esperto ad un seminario sulla didattica del museo e del territorio. Attualmente lavora sul rapporto tra design-arte-filosofia elaborando modelli di ricerca in legno.