È il decreto più corposo di sempre, una mega manovra finanziaria – 55 miliardi di deficit, 150 di stanziamenti; 25 per il lavoro, 15 per le imprese – diventata un treno su cui ci si sono fiondati tutti i ministeri appena dal Tesoro è arrivata l’indicazione che sarebbe stato l’ultimo intervento di peso della crisi Covid-19. Dietro lo scontro sui temi seri, si sono moltiplicate anche le norme ordinamentali non urgenti, avanzi di magazzino ministeriali, misure micro-settoriali (200 milioni, per dire, vanno al parco mezzi pubblici di Taranto). Di un decreto che stanzia fondi di emergenza non c’era bisogno, per dire, dell’articolo 205 che modifica il codice della strada per cambiare le strisce a terra a tutti gli stop per considerare anche le biciclette (misure del genere sono decine). All’ultimo giro sono saltate diverse furbate. Il grosso del testo è comunque composto da aiuti rilevanti. Ecco una sintesi incompleta di tutte le misure.

Lavoro. Rinnovata la cig, ma solo 1 miliardo per il Rem

Il capitolo vale 25 miliardi, anche perché i fondi delle misure di marzo si sono esauriti e in migliaia aspettano ancora gli aiuti. La Cassa integrazione viene rifinanziata (15 miliardi) per altre 9 settimane: 5 usufruibili per il periodo febbraio e agosto, 4 tra settembre e ottobre. Resta poi il divieto di licenziare per altri 3 mesi. Sulla Cassa in deroga, quella per le aziende sotto i 9 dipendenti dove i ritardi per via del meccanismo – che coinvolge imprese, sindacati e regioni – hanno tagliato fuori almeno 4 dipendenti su 5, arrivano misure per snellire l’iter lasciandolo in capo solo all’Inps (che anticiperà subito il 40% dell’assegno, anche per Cassa integrazione ordinaria) ma solo per le domande successive all’entrata in vigore del decreto. Resta a 600 euro mensili l’indennità aprile-maggio per autonomi e lavoratori (e per i professionisti iscritti alle casse previdenziali, stanziati 1,2 miliardi). Per le partite Iva si arriva a 1.000 euro a maggio, ma solo se hanno perso il 33% del fatturato. Prevista anche un’indennità da 500 euro mensili per due mesi per colf e badanti che lavorano oltre 10 ore settimanali (la eroga l’Inps, disponibili 460 milioni). Per i milioni di lavoratori esclusi da tutti i sussidi (precari, atipici, in nero etc.) arriva il Reddito di emergenza finanziato con un solo miliardo: indennità da 400 a 800 euro (in base al nucleo familiare) per due mesi. Può chiederlo all’Inps entro giugno chi ha un Isee sotto i 15 mila euro. Se un membro del nucleo familiare lavora o ha la pensione, si perde il beneficio. Per avere i soldi servirà un mese.

Edilizia. Ecobonus al 110% e cedibile alle banche

Confermata la detrazione al 110% per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, per spese da luglio 2020 a dicembre 2021. Il credito sarà scontabile in fattura e cedibile alle banche.

Imprese. Fondo perduto alle Pmi sgravi per le mascherine

La novità rilevante è la cancellazione del saldo 2019 e acconto 2020 dell’Irap per le aziende fino a 250 milioni di ricavi. Vale 4 miliardi per 1,8 milioni di aziende. Sotto i 5 milioni di ricavi, sono previsti invece 6 miliardi di contributi a fondo perduto divisi in tre scaglioni proporzionati alle perdite di fatturato ad aprile 2020 su 2019: 20% per ricavi fino a 400 mila euro, 15% fra 400 mila e un milione e 10% oltre. A spanne, saranno 2.500 euro nel primo caso, 6.500 nel secondo e 60.000 nel terzo. Il minimo è comunque di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per gli altri. Per le imprese tra i 5 e i 50 milioni di fatturato è previsto un mix tra sconti fiscali e interventi dello Stato attraverso Invitalia, mentre per le grandi imprese interverrà la Cassa Depositi e Prestiti con un fondo da 50 miliardi. Previsti anche soldi per la sicurezza. I primi 50 milioni di Invitalia con il programma Imprese Sicure sono finiti il primo giorno (oltre un miliardo di richieste di rimborsi per i soli acquisti di mascherine). Ora arrivano altri 600 milioni tra credito d’imposta (al 60%) per le sanificazioni e i dispositivi e aiuti a fondo perduto per adeguare i posti di lavoro: le imprese fino a 9 dipendenti potranno avere massimo 15 mila euro, 50 mila euro fino a 50 dipendenti, 100 mila per le più grandi. Previsto anche un credito di imposta del 60% per gli affitti delle imprese con ricavi fino a 5 milioni e perdita del fatturato ad aprile almeno del 50%, limite che non vale per gli alberghi. Per le banche arrivano 15 miliardi di garanzie pubbliche alla liquidità. Per le piccole banche viene sdoganato il “modello Popolari venete”: chi rileva istituti in liquidazione coatta avrà un contributo pubblico (stanziati 100 milioni).

Fisco. Stop imposte per imprese, ma è solo un rinvio

Bollette più leggere per tre mesi per le piccole e medie imprese e cancellazione del saldo e dell’acconto dell’Irap per le imprese fino a 250 milioni di fatturato. Vengono poi rimandate a settembre tutte le tasse a carico delle imprese che hanno registrato cali di fatturato, dall’Iva ai contributi. Ma è solo un rinvio a settembre quando dovranno saldare in un’unica soluzione o in quattro rate. Stop anche alle cartelle esattoriali.

Sanità. Presi 10 mila infermieri e più terapie intensive

Il comparto vale 3,2 miliardi. Regioni e province potenziano la rete assistenziale, dai contatti alla sorveglianza attiva e garantiscono il presidio anche delle Rsa. Si potranno stipulare contratti con gli alberghi fino al 31 dicembre e, per potenziare l’assistenza domiciliare, si potranno assumere a tempo infermieri fino a otto unità ogni 50.000 abitanti (quindi circa 10 mila a 30 euro l’ora per 35 ore settimanali, da stabilizzare nel 2021). Diventano poi strutturali 3.500 posti nuovi in terapia intensiva (e 4.225 in subintensiva). Il Commissario straordinario Arcuri riceve in dote 1,4 miliardi. Stanziati 105 milioni per le borse degli specializzandi solo nel 2020 (109 dal 2021) e azzerata l’Iva su mascherine, gel e strumentazione medica per il 2020. Agevolata dal prossimo anno al 5%.

Famiglie. Proroga congedi e bonus baby-sitter

Arriva la proroga fino a 30 giorni del congedo parentale per i dipendenti con figli fino a 12 anni (utilizzabile entro luglio). Per loro è prevista una indennità del 50% della retribuzione. Il bonus baby-sitter passa invece da 600 euro a 1.200 euro e potrà essere usato anche per l’iscrizione ai servizi messi a disposizione per l’infanzia (incompatibile con il bonus asilo nido).

Turismo. Contributo per vacanze, no Imu ad hotel e spiagge

Il governo prevede un bonus vacanze fino a 500 euro per i nuclei familiari con un Isee sotto i 40 mila euro, con quote a scalare (350 per nuclei di due persone, 150 per una sola). Può essere utilizzato solo in Italia, in un’unica soluzione e per l’80% sotto forma di sconto e per il 20% in forma di detrazione. Previsti poi fondi ed esenzioni a sostegno delle attività turistiche: stop all’acconto Imu di giugno per alberghi e stabilimenti balneari e Tosap bloccata fino a ottobre).

Scuola e Università. Fondi per didattica a distanza e ricercatori

Il totale è 1,45 miliardi destinati all’acquisto di dispositivi di protezione e di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti e a tutto ciò che serve per la sicurezza da un punto di vista epidemiologico. Parte dei soldi andrà ai dispositivi per la didattica a distanza e le misure per evitare la dispersione, altro all’adattamento degli spazi interni ed esterni (dai laboratori alle palestre). Si istituisce poi un fondo per l’emergenza Covid di 400 milioni nel 2020 e 600 nel 2021. Circa 1,5 miliardi anche all’Università, ripartiti tra Afam, borse di studio e potenziamento dei progetti di ricerca (l’assunzione di almeno 4mila ricercatori). 100 milioni al comparto museale.

Trasporti. Bonus per le biciclette e 3 miliardi per Alitalia

Sarà previsto un bonus di massimo 500 euro per l’acquisto di biciclette e mezzi elettrici (agli abitanti dei centri con più di 50 mila abitanti). Arrivano 155 milioni a Rfi e 3 miliardi per la nuova Alitalia.