Occupazione lampo, poi corteo fino alla Questura. «Reindustrializzare? Così hanno chiuso Bekaert»
Mauro Bonciani
Rabbia, determinazione, voglia di non mollare. Ieri mattina un centinaio di operai della Gkn, dietro lo striscione del Collettivo di fabbrica, hanno improvvisato un blitz nella sede della giunta regionale. Sfilando poi in centro fino alla Questura, per incalzare la Regione e il Governo e chiedere una legge contro le delocalizzazioni che penalizzi la proprietà della fabbrica, di cui nel tavolo di martedì con il ministero del lavoro, Regione e sindacati, l’azienda ha confermato la chiusura. Aprendo solo ad un periodo di cassa integrazione per cessazione di attività e all’ipotesi di reindustrializzazione da parte di un altro soggetto.
L’occupazione lampo di Palazzo Strozzi Sacrati è arrivata attorno a mezzogiorno, con gli operai — decisamente insoddisfatti dell’esito del tavolo di martedì — a cantare slogan ed a chiedere un incontro con il governatore Eugenio Giani, ma poi gli operai sono usciti in piazza Duomo dove sono stati raggiunti da Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro del Presidente della Regione. Il confronto è stato teso, con anche toni alti da parte di alcuni dei manifestanti, che hanno chiesto chiarimenti sull’agenzia di stampa uscita prima del summit in cui si parlava di intesa di azienda, ministero e Regione sulla cassa integrazione per cessazione di attività, notizia poi smentita dalla stessa agenzia di stampa. «Vogliamo fatti! Le parole non bastano!! Altrimenti siete complici dell’azienda», hanno detto gli operai e Fabiani ha ribadito il no alla chiusura della fabbrica ed ai licenziamenti aggiungendo «porteremo la vostra posizione all’interlocuzione con il governo. La chiusura è inaccettabile, irricevibile, come detto al tavolo e come dichiarato dallo stesso presidente Giani». «Non dobbiamo abboccare al gioco di chi ci vuole dividere — aggiunge poi Fabiani — Ognuno deve assumersi la propria responsabilità, Gkn deve trovare un nuovo gestore dello stabilimento. Il ministro dello sviluppo economico ed il premier devono scendere in campo al più presto, anche perché questa è una partita nazionale, che coinvolge anche Stellantis».
«Da due anni Melrose prende in giro noi e la Regione — ha detto Dario Salvetti, membro della Rsu della Gkn — Vogliamo capire se ogni volta siamo solo e soltanto noi a lottare contro questo fondo finanziario, o se i soggetti che stanno a quel tavolo portano una posizione formale, in attesa che noi ci stanchiamo». Per l’esponente della Rsu «se c’è qualcuno che vuole comprare, non si parli di reindustrializzazione, perché la promessa di reindustrializzazione è il modo con cui hanno chiuso Bekaert. Non devono far partire quelle lettere di licenziamento». «Vogliamo — ha sottolineato Salvetti — una normativa seria e coercitiva contro le delocalizzazioni». Poi tutti in corteo sotto il duomo e in via Cavour, senza problemi di ordine pubblico, fino a via Zara, dove una delegazione di operai ha parlato con funzionari della Questura della manifestazione in calendario a Firenze del 18 settembre: il concentramento forse si terrà alla Fortezza.
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