I nomi per il governo di tregua.

 

L’italia è ancora sospesa al gioco dei partiti, in attesa di sapere quando si andrà a votare e come si arriverà alle elezioni. A destra, il pressing leghista su Berlusconi per il passo di lato, che anche dentro Forza Italia troverebbe favori, è fallito.  Così, pur avendo dato sapere ai 5 stelle e al centrodestra un altro giorno, il presidente Mattarella continua a pianificare il governo di tregua, come ci racconta Goffredo De Marchis. Pare che il Quirinale punti su una donna, per segnare una novità assoluta e una discontinuità nella storia italiana.Circola così il nome di Elisabetta Belloni, 60 anni, segretario generale della Farnesina. Le si affiancherebbe, in ticket al ministero dell’Economia Salvatore Rossi, direttore generale di Banca d’Italia. Da Bruxelles guardano con preoccupazione al prolungarsi dello stallo: nostro corrispondente Alberto D’Argenio ricapitola le questioni, dai rifugiati alla riforma della zona euro, in cui si avrà un vero governo rischia una sconfitta cocente al prossimo consiglio europeo. Mentre, se si andasse a votare d’estate, secondo i sondaggi, le urne premierebbero Salvini.
La crisi che Roma attraversa (dal problema dei rifiuti, a quello – manifestatosi platealmente con l’incendio di un bus in pieno centro – dell’Atac) è al centro del commento di Sergio Rizzo, che scrive di quel falò che è “una sintesi spettacolare della condizione che vivono oggi la municipalizzata del trasporto pubblico più grande del Paese e la stessa Capitale”.
Grande spazio anche alla questione iraniana: Federico Rampini illustra le prime conseguenze della decisione di Trump di ritirarsi dall’accordo sul nucleare e l’ipotesi di “sanzioni più dure” nei confronti di Teheran.
(Lara Crinò)