I fronti di Trump di Giuseppe Sarcina.

Da oggi «il demolitore», «il super falco», John Bolton, 69 anni, prende possesso dell’ufficio di Consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca. Subentra al generale Herbert Raymond McMaster, che andrà in pensione a 55 anni, dopo un anno di collaborazione, da ultimo burrascosa, con Donald Trump. Bolton (foto Ap), 69 anni, è nato in Maryland. Si è laureato in legge alla Yale University, nello stesso periodo in cui i corsi erano frequentati da Bill e Hillary Clinton. Ha ricoperto diversi incarichi nelle amministrazioni dei repubblicani Ronald Reagan e George W.Bush. Ma è diventato un personaggio universalmente noto tra il 2005 e il 2006, quando rappresentava gli Stati Uniti all’Onu. «Il più rissoso ambasciatore che gli Usa abbiano mai inviato alle Nazioni Unite», scrisse a suo tempo l’Economist. Il lavoro di Bolton comincia proprio nel mezzo di una grave crisi. Il presidente sta decidendo se rispondere con un altro raid missilistico all’attacco chimico scatenato sabato dal regime siriano di Assad sulla cittadina di Douma. L’ex diplomatico parteciperà all’incontro con i vertici militari in programma nello Studio Ovale. Ma i fronti aperti sono diversi. Sul versante interno sempre oggi entra nel vivo «l’operazione guardia nazionale». Venerdì Trump ha firmato il memorandum di istruzioni ai diversi ministeri per rendere esecutivo l’invio dei militari alla frontiera con il Messico. Ci resteranno, spiega la Casa Bianca, fino a che non sarà completato il Muro. Il contingente dovrebbe arrivare fino 500 soldati, con l’apporto soprattutto degli Stati confinanti con il Messico. Oggi arriveranno in posizione le 250 Guardie mobilitate dal Texas che si aggiungeranno alle 100 già dislocate sul border. Subito dopo toccherà alle 150 dell’Arizona.

 

Fonte: Corriere della Sera, www.corriere.it/