«DIFFICOLTÀ quasi insormontabili» nella gestione del gruppo, «necessità di recuperare un minimo di coesione e di indirizzo unitario» per arrivare alla fine del mandato. Sono alcuni dei passaggi più eloquenti della lettera con cui la capogruppo Pd Carolina Persi, dimissionaria da tempo, ha comunicato al segretario comunale Alessandro Masi e al vice segretario regionale Antonio Mazzeo la sostanziale impossibilità di tenere il vertice di lunedì scorso, con all’ordine del giorno proprio la sua decisione di lasciare il ruolo in consiglio.
Gli antefatti sono due: la mancata risposta di alcuni consiglieri alla richiesta di Persi di confermare la propria presenza al vertice, l’uscita pubblica con cui Bufalini, Nesi e Porcellotti annunciavano la scelta di non partecipare a quella che considerano una «resa dei conti».
«NON ritengo né utile – scrive Persi a proposito di quest’ultima presa di posizione – né opportuno replicare a mezzo stampa per comunicare tra dirigenti di partito che hanno a disposizione più di una sede». Quindi l’esposizione dei problemi: «Ho presentato le mie dimissioni circa un mese e mezzo fa – sono le parole di Persi – per le difficoltà crescenti e ormai quasi insormontabili, alme
no per me, nel garantire numero legale e maggioranza di voto sugli atti, a causa delle assenze in consiglio e al gruppo, per l’emergere di personalismi indisponibili a qualsiasi mediazione, per la trasposizione della dialettica di partito nel gruppo che ha cristallizzato le posizioni».
Problemi che la capogruppo (ex) specifica ulteriormente: «Ci sono
DIVISIONI IN CONSIGLIO «È necessario recuperare un minimo di coesione fino alla fine del mandato»
colleghi consiglieri che considerano il loro impegno lavorativo non negoziabile con le esigenze numeriche del sostegno all’amministrazione».
DA QUI la scelta delle dimissioni. «Questo il significato – scrive Persi – di un gesto che vuole porre l’attenzione sulla necessità di recuperare un minimo di coesione e di indirizzo unitario, indispensabile per governare la fine del mandato e la fase preelettorale. Per questi motivi vi chiedo di adoperarvi affinché la riunione si tenga alla presenza di tutti i consiglieri». Cosa per ora impossibile, da qui la decisione del rinvio.
O.P.