Gli italiani vogliono l’esercito europeo

L’editoriale del direttore Nico Perrone

ROMA – La guerra scatenata dalla Russia di Putin all’Ucraina ha visto la reazione compatta dei Paesi dell’Unione europea. I cittadini, segnala un sondaggio Swg, lo hanno apprezzato e vogliono che l’Unione europea nella trattativa per arrivare alla pace parli con una voce sola. Lo pensa il 90% di elettori Pd, il 70% del M5S, il 57% della Lega e il 52% di Fratelli d’Italia.

Su questo versante, però, ci sono alcune particolarità. Ad esempio, per quanto riguarda una politica estera unitaria e indipendente dell’Unione europea rispetto alle altre grandi potenze, questa scelta ha il favore del 74% degli elettori del Pd, del 57% di quelli del M5S, del 54% della Lega e del 53% di Fratelli d’Italia. Per quanto riguarda il rafforzamento dell’alleanza con gli Stati Uniti c’è un vistoso crollo di consensi: lo vuole solo il 17% di elettori Pd, 21% del M5S, 16% della Lega e 17% di Fratelli d’Italia. Ma ci sono altri segnali importanti che arrivano dalle opinioni dei cittadini italiani: il 57% di loro spinge per la creazione di un unico esercito europeo, un dato che registra un +11% rispetto al 2019.

Per quanto riguarda gli sviluppi della guerra non c’è nessun segnale di pace ed anche l’incontro di oggi tra i ministri degli Esteri dei due Paesi è stato un fallimento. Crescono anche i toni, con la dura presa di posizione della presidente della Commissione europea: “Il bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol è disumano, crudele e tragico. Sono convinta che sia un crimine di guerra“, ha detto Ursula von der Leyen, sollecitando una indagine completa.

Da parte sua il premier Mario Draghi è volato a Parigi per un vertice europeo: “Abbiamo chiesto tutti insieme tante volte al presidente Putin di cessare le ostilità e in particolare il bombardamento di civili, e continueremo a farlo”, ha detto il presidente del Consiglio al suo arrivo, sottolineando che Italia e Francia sono allineati con la Ue. La risposta a questo dramma non può che essere europea, come la risposta alla Russia. Ma anche per quanto riguarda il sostegno dell’economia italiana, dovrà essere una risposta europea e italiana”.

Perché la guerra in Ucraina colpisce anche la nostra economia. Anche se, ha aggiunto Draghi “non è in recessione, la nostra economia continua a crescere. Quel che ho detto oggi in Consiglio dei ministri è che noi dobbiamo affrontare queste mancanze, queste strozzature nell’offerta di materie prime subito, in tutti i settori, sostenendo le famiglie, le imprese ma anche diversificando le fonti di approvvigionamento“.

Per quanto riguarda il leader della Lega, Matteo Salvini, continua ad indossare i panni del pacifista. Oggi è stato ricevuto in Vaticano da monsignor Gallagher al quale ha illustrato i dettagli del suo recente viaggio in Polonia, descrivendo l’immane tragedia umanitaria che si sta consumando al confine con l’Ucraina. Il leader della Lega ha spiegato che la Polonia da sola non può reggere il peso dei milioni di profughi. Salvini ha assicurato il coinvolgimento degli amministratori locali della Lega per garantire accoglienza alle famiglie ucraine in fuga. E ha annunciato che nei prossimi giorni si concretizzeranno altre iniziative solidali come la partenza di un tir e di alcuni van. Salvini ha ribadito che la Santa Sede rappresenta l’interlocutore privilegiato per dirimere le questioni internazionali più delicate.

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