Lo stucco crollato da 12 metri pesa quasi mezzo chilo. Stop di due giorni, da lunedì i lavori
M.B.
Un pezzo dell’ala di un angelo si è staccato, è caduto a terra da un’altezza di quasi dodici metri ed ha provocato la chiusura della Cappella Brancacci. Il pezzo di stucco non è caduto nella famosa cappella, ma in quella adiacente degli Uguccioni e nessuno è rimasto ferito perché il distacco è avvenuto nella notte di martedì quando la basilica del Carmine era deserta, ma il «campanello di allarme» suonato ha fatto chiudere la Cappella Brancacci ieri e mercoledì e un nuovo stop alle visite partirà da lunedì, quando inizierà l’intervento di monitoraggio e controllo dell’intera chiesa, partendo dalla cappella che ha avuto il danno, predisposto dal Comune.
La basilica del Carmine è infatti data in gestione dallo Stato a Palazzo Vecchio e sono stati proprio i ragazzi del museo civico della Cappella Brancacci che si sono accorti, mercoledì mattina, dei frammenti di stucco sul pavimento, chiudendo immediatamente le due cappelle e il museo. E la memoria di tutti è andata subito alla tragedia di Santa Croce, dove la caduta di un più grosso e pesante pezzo di pietra provocò a ottobre la morte di un turista spagnolo. Il pezzo di ala di uno degli angeli che decorano la capella settecentesca pesa circa 400 grammi e se avesse colpito una persona cadendo da quella altezza l’avrebbe sicuramente ferita e da qui è arrivata la decisione di isolare l’area e chiudere il museo coi famosi affreschi quattrocenteschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi.
Ieri mattina Giorgio Caselli, responsabile del servizio belle arti del Comune di Firenze da cui dipende la manutenzione del complesso ha effettuato un sopralluogo sul posto. «La cappella Uguccioni era stata sottoposta ad un importante intervento sulle coperture nel 2008, dopo una grossa infiltrazione, mentre l’ultimo controllo alla Capella Brancacci è del luglio 2017 e nel 2015 si era intervenuti sulle coperture — spiega Caselli — Lunedì ai controlli al soffitto della Cappella Uguccioni ci saranno anche restauratori, per capire cosa è accaduto e come dovremo intervenire: la caduta non sarebbe stata prevedibile nemmeno con una ispezione specifica effettuata in tempi molto più recenti». Palazzo Vecchio ha anche deciso di anticipare, iniziando appunto lunedì, i controlli complessivi sulla basilica che sarebbero partiti in primavera-estate, secondo il nuovo programma di manutenzione programmata avviato nel 2018 e che dal 2019 vedrà controlli periodici, «in automatico», ogni anno su tutti i 320 monumenti e palazzi sotto la tutela o di proprietà di Palazzo Vecchio. Sul Carmine sono poi già in programma e stanno per partire i cantieri per la vela campanaria ( 100 mila euro) e quelli su e coperture e intonaci del convento (600 mila euro). La Cappella Brancacci sarà aperta al pubblico da oggi a domenica (l’ingresso al complesso museale è indipendente rispetto alla cappella danneggiata e chiusa) e lunedì inizieranno i lavori di ripristino e di verifica: fino alla loro conclusione, preventivata da Palazzo Vecchio in pochi giorni, il museo sarà chiuso. «Abbiamo un elenco di interventi prioritari — conclude Caselli — e di sicuro questo al Carmine sarà uno di questi».