VITTORIA PULEDDA
MILANO.
Generali punta ad avere una presenza nel prossimo consiglio di amministrazione di Montepaschi. Secondo diffuse indiscrezioni è questo l’obiettivo della compagnia di assicurazioni. Non è ancora chiaro in che forme (anche se certo non indicando l’amministratore delegato, che tra l’altro resterà Marco Morelli) e con quanti consiglieri. Ma una cosa è certa: il prossimo cda della banca più antica del mondo, ora nazionalizzata, vedrà giocare un ruolo non da spettatore da parte di Generali.
Le parole del numero uno del Leone di Trieste, pochi giorni fa a Cernobbio, sono suonate come una conferma indiretta: «Ci concentriamo sul nostro ruolo di secondo azionista», ha spiegato Philippe Donnet. Un ruolo che si è trovato a giocare con la conversione del bond subordinato. Una scelta già fatta ai tempi della conversione volontaria e poi diventata obbligata con la ricapitalizzazione precauzionale della banca. Sta di fatto che adesso Generali è il secondo azionista, con una quota del 4,3%, a distanza siderale dallo Stato ma pur sempre socio “pesante”.
Solo un mese fa, presentando i risultati semestrali della compagnia di assicurazioni, Donnet aveva sottolineato che la quota in Mps «non era una partecipazione strategica » e che l’investimento sarebbe stato gestito in modo «molto opportunistico». Parlando con gli analisti aveva aggiunto: «Se sarà meglio uscire usciremo, se sarà meglio restare resteremo». Adesso l’evoluzione, se non proprio un cambiamento di rotta: l’investimento non è strategico ma l’intenzione è di presidiarlo ai massimi livelli, anche con una presenza nel consiglio di amministrazione, sembra essere la nuova posizione delle Generali. Anche se attualmente non c’è niente di ufficiale né di già deciso, la direzione di marcia è chiara, per quanto la compagnia di assicurazioni non sia minimamente interessata a crescere nel settore delle partecipazioni bancarie, né in Mps né altrove (e infatti è praticamente escluso che converta il bond subordinato di Carige).
Semmai, il punto è quando si materializzerà la presenza di Generali in Montepaschi. Il nuovo consiglio per ora non è all’ordine del giorno: prima bisognerà attendere la seconda tranche di azioni al Mef, che arriveranno con concambio delle azioni ora finite in mano ai vecchi titolari retail del bond subordinato da due miliardi, poi ci sarà la modifica dello Statuto e quindi la nuova assemblea, preceduta probabilmente dal ritorno al listino del titolo Mps. Prima di ottobre/novembre difficilmente i soci saranno chiamati a riunirsi in assemblea.