Firenze: «Un’uscita insieme ai bambini? Si può, ma usate il buon senso»

Nardella e la Prefettura dopo l’appello di 130 genitori: consentito solo vicino a casa e non in gruppo

Marzio Fatucchi

 

Diteci se e come far uscire per mezz’ora i nostri bimbi, hanno bisogno anche di stare all’aperto: non è possibile che ci siano norme per chi ha un cane e non per noi. È l’appello firmato da oltre 130 genitori (e raccolto dal garante dell’adolescenza e dell’infanzia della Toscana, Camilla Bianchi) che chiede soprattutto «uno specifico protocollo di comportamento che consenta alle famiglie di assicurare quotidianamente un tempo minimo all’aria aperta per i propri bambini». Da Palazzo Vecchio e dalla prefettura si spiega che è possibile, con le ovvie limitazioni. Ma oltre al «disciplinare», o meglio alla spiegazione di come e se si può uscire, il sindaco Dario Nardella ribadisce: anche lui sa che è difficile gestire i figli.

«Ho letto la lettera — ha detto ieri in diretta a Penta sport su Radio Bruno — è una questione comprensibile». E risolvibile: «Occorre usare pragmatismo e buon senso: va rispettata l’ordinanza, che parla al massimo di uscita individuale intorno all’abitazione. Ma anche il minorenne ha diritto ad uscire, e dato che non può uscire da solo, occorre sia accompagnato dal genitore. Questa è l’interpretazione che do alla norma: non farò ordinanze, ma credo che con questo buonsenso nessuno li possa multare». Ma ovviamente, «nessun gruppo, non vanifichiamo il sacrificiodi tutti». Pure Nardella ha gli stessi problemi di cui si parla nella lettera: di figli ne ha 3, dai 12 ai 5 anni. E come ha raccontato nel suo «diario della quarantena» (ora finita) a Radio Rai 1 ad «Un giorno da Pecora», gestirli, trovare spazi e tempi per i figli non è facile.

«Non è detto che stare a casa consenta di dedicarsi di più ai figli — spiega commentando l’appello dei genitori al Corriere Fiorentino — il lavoro da casa è subdolo, perché occupa più tempo di quanto si immagini». Ora anche per lui le cose sono cambiate: «Durante la quarantena non avevo la possibilità di stare con loro; adesso, ogni volta che posso, cerco di giocarci. Facciamo giochi attivi, cerchiamo il più possibile di limitare il tempo passato ai giochi tecnologici per sfruttare l’opportunità di interagire fra noi». Dai colori alla musica: ha fatto suonare anche sua figlia piccola, Amelie, un tamburello mentre suonava il violino su Radio Rai1 .

L’interpretazione del sindaco è la stessa della Prefettura: si deve seguire il principio dei decreti contro il coronavirus, cioè evitare spostamenti, persone in strada, contatti tra persone per contenere il contagio, gruppi. Le uscite sono consentite per lavoro, sanità e assoluta necessità. Ma è possibile fare un giro intorno alla propria abitazione, anche per attività sportiva. Secondo un principio di buon senso, se si deve portare il bambino a fare una breve passeggiata, intorno casa, si può ma valutando ogni elemento di rischio ed evitando i contatti con altre persone. Il giretto lo si può fare intorno casa solo con un genitore, il bimbo non può trovare altri bambini, non si possono formare gruppi. E meglio non portarli con sé a fare la spesa, se possibile.

I genitori dell’appello lanciavano anche una serie di problemi da risolvere, nella gestione dei figli, compresi poveri, disabili, situazioni di marginalità. Palazzo Vecchio si sta muovendo anche per i bimbi under 6 e per le altre situazioni segnalate. «Mentre i ragazzi della scuola dell’obbligo almeno hanno la didattica — spiega l’assessore all’Istruzione Sara Funaro — per quelli più piccoli stiamo usando i nostri educatori per fare dei “tutorial” rivolti a bambini e genitori per fare attività in casa. Ed abbiamo un servizio di assistenza a distanza per i bimbi disabili».

 

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