Firenze: nasce il Laboratorio Puccini Ridotto per 100 spettatori

Caterina Ruggi d’Aragona

 

Una bella novità sta per arrivare al Teatro Puccini di Firenze: sabato 26 marzo inaugurerà il Laboratorio Puccini, un ridotto da 100 posti, uno spazio completamente nuovo in cui, unicum in Toscana, gli spettacoli andranno in scena in contemporanea alla sala grande. Così come avviene al Teatro Franco Parenti di Milano, al Teatro della Tosse di Genova, al Bellini di Napoli, al Rossetti di Trieste e all’Arena del Sole di Bologna. Laboratorio Puccini è stato realizzato con il sostegno di Fondazione Cr Firenze, Regione Toscana, Comune di Firenze, Chianti Banca e Unicoop Firenze. Su progetto dell’architetto Carlo Carbone e con la direzione dei lavori affidata all’architetto Andrea Noferi.

È una buona notizia. Innanzitutto per gli artisti emergenti, protagonisti quasi esclusivi della programmazione, fin da questa prima stagione, che prevede dieci spettacoli. E per i giovani spettatori, a cui è dedicato buona parte del cartellone, che spazia dalla stand-up comedy a letture teatrali o conferenze-spettacolo, da concerti a esperimenti teatrali. «Prima dei lockdown avevamo una piccola sala che utilizzavano per letture e scuola di teatro. Abbiamo approfittato delle chiusure per rinnovare il teatro, a cominciare dalla sala principale, dove abbiamo migliorato l’acustica, alzato le ultime file della platea, installato l’aria condizionata. Poi abbiamo pensato ad allargare l’attività con uno spazio non proprio piccolissimo, aperto a giovani attori e compagnie emergenti che vogliono misurarsi con il pubblico, che dà anche a noi la possibilità di testare nuovi linguaggi e nuovi generi», spiega Lorenzo Luzzetti, direttore artistico del Puccini.

Per il debutto il ridotto ospiterà in doppia replica (ore 18.30 e 21.30) Il terzo segreto di satira, con il live show dal titolo Barabba — Corso di sopravvivenza al paese reale , a metà tra un one-man-show e un corso di formazione. Stand-up comedy pure, invece, sono il nuovo spettacolo di Daniele Tinti, Dilemma (1 aprile) e i Dieci monologhi sulla morte di Alessandro Gori (29 aprile). «Uno dei filoni nuovi più interessanti, la stand-up comedy si caratterizza per un linguaggio molto diretto, talvolta caustico e irriverente, che va nella direzione della satira sociale e politica a cui il Puccini è sempre stato votato. Il grande seguito che questo genere ha tra i ventenni e trentenni — sottolinea Luzzetti — ci permette di fare quel ricambio generazionale, finora difficilissimo, accogliendo un pubblico giovane molto attento, che ci ricorda quello con cui abbiamo aperto nel ‘92, cresciuto con noi».

La programmazione che coinvolge molti attori di età per lo più compresa tra i 20 e i 35 anni, attraversa generi diversi. Come l’esperienza di ascolto Inspired by the King, in cui Federico Sacchi racconterà, tra storytelling, musica, teatro e video, la colonna sonora che ha accompagnato Martin Luther King (11 aprile). Oppure il reading di Franco Arminio sulla sua raccolta di poesie Studi sull’amore (26 aprile). In uno spettacolo tradizionale, Piccolo come le stelle, Elisabetta Salvatori porterà in scena la vita di Giacomo Puccini (28 aprile). Niccolò Re terrà una lettura dal taglio comico del suo recente libro Rammaricandoci per la bellezza della sposa (4 maggio). Poi arriveranno Rick DuFer con il monologo Quanti giga pesa Dio, incentrato sull’autore di Ubik Philip K. Dick (14 maggio); la sociolinguista Vera Gheno con la lezione Grammamanti — la felicità passa dalla lingua (20 maggio). In chiusura Modigliani con Michele Crestacci (26 maggio ).

 

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