Dopo la lettera aperta della Cgil, il progetto di Sacchi, assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Al via le prime mosse: ” Dai quartieri la lista dei luoghi adatti per sperimentare”. L’idea del live drive in
di Fulvio Paloscia Un “laboratorio” per la riapertura degli spazi della cultura. E l’avvio di un censimento dei luoghi che potrebbero ospitare iniziative in estate, in ottemperanza con le regole di sicurezza. È qui il nesso che l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi sente tra il suo lavoro di questi giorni, in attesa dei provvedimenti del governo in materia, e la lettera aperta di Cristina Pierattini (Slc Cgil Firenze- Prato- Pistoia) indirizzata a lavoratori, pubblico e istituzioni riguardo la ripartenza in sicurezza della cultura dal Covid-19: «Si apra un tavolo con tutte le parti interessate » chiede la sindacalista. E non mancano, in quella lettera, proposte concrete: come spettacoli del Maggio a Boboli, secondo una formula già sperimentata in passato, stavolta con tutte le cautele del caso. «Il documento della Cgil — commenta Sacchi — pone un elemento di riflessione che concordo: la chiusura dei luoghi sociali della cultura non significa star fermi a osservare. Dobbiamo mettere a frutto questo momento ripensando, riprogettando e rilanciando il comparto cultura attraverso idee nell’assoluto rispetto delle norme di contenimento del virus. Quello che sto facendo in modo sempre più assiduo è proprio ascoltare le categorie imprenditoriali, istituzionali e politiche perché la città sia pronta a ogni possibile decisione centrale. Un laboratorio che ha un senso nazionale, visto il ruolo di Firenze nella cultura».
Sacchi però invoca cautela: «Non sono un fan della accelerazioni della riapertura ad ogni costo. Voglio agire con scrupolosa coscienza, sulla base della ragion veduta del mondo tecnico- scientifico. In questo senso, il tema della lettera è molteplice: contiene, ad esempio, anche l’esplicito invito a capire come reinvestire i luoghi istituzionali della cultura in spazi adatti alla riapertura, ma questo deve andare di pari passo con le misure che il ministro Franceschini sta progressivamente annunciando. Nei giorni scorsi ho chiesto ai presidenti di quartiere di aiutarmi in un censimento dei luoghi consoni alla riattivazione di momenti culturali. È ancora troppo presto per esempi concreti: io sono per parlare con i decreti alla mano». Tra le misure del Mibact che Sacchi accoglie con maggiore soddisfazione, ci sono «i 20 milioni alle realtà che non godono del Fus, il fondo unico dello spettacolo, e che hanno realizzato almeno 15 giornate di spettacolo, numero mi pare positivamente basso: segno che il ministero sta pensando a un supporto ampio che vada incontro anche a lle realtà ancora in crescita, o che non rispettano i canoni del Fus ma tengono accese le luci della cultura nelle città».
A questa categoria appartiene l’ossatura organizzativa dell’Estate Fiorentina, che si sta ponendo una domanda: perché non mettere in freezer finanziamenti e vincitori di bandi di quest’anno e scongelarli nel 2021? « Impossibile — risponde Sacchi — il bilancio del Comune è da ricostruzione post bellica, e va rimpolpato: in primis con trasferimenti dal governo mirati alla spesa culturale, come questo dai sindaci e dall’Anci per una misura curacittà, poi con il contrtibuto degli sponsor attraverso l’estensione dell’art bonus. Alcuni li ho già trovati e presto li comunicherò » . Mentre, nei giorni scorsi un team di aziende coinvolte negli allestimenti di spettacoli dal vivo ha lanciato l’idea del ” Live drive in”: al concerto in auto. Firenze sarebbe tra le città coinvolte, «ma qui entrano in ballo questioni ambientali: dalla ricerca di uno spazio adeguato all’eventuale accordo con aziende di car sharing elettrico con tariffe ad hoc».