Per la prima volta, la mostra presenta cinquant’anni di attività grafica di Enzo Cucchi – artista di fama internazionale e il più visionario del movimento della Transavanguardia – attraverso ben 180 libri d’artista, acqueforti, litografie, serigrafie e alcuni dei bozzetti che riguardano la decorazione, ad opera di Cucchi, della “Chiesa Santa Maria degli Angeli”, progettata da Mario Botta sul Monte Tamaro.
Per l’occasione vengono esposte 21 piccole grafiche inedite (“Documenti”) realizzate appositamente per la mostra da Cucchi e stampate dallo Studio Lithos di Como (2017), nonché 6 sculture mai presentate al pubblico.
La mostra s’inserisce nel filone dei “Maestri del XX secolo” con artisti che hanno lavorato anche in territorio ticinese e che sono quindi legati al genius loci – tema, questo, da sempre filo conduttore del lavoro di Cucchi.
L’esposizione – a cura di Alessandro Cucchi, figlio dell’artista e curatore dell’Archivio di Enzo Cucchi, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso – presenta così per la prima volta i passaggi fondamentali della ricerca grafica di Enzo Cucchi su un ampio arco temporale che va dai primi anni Settanta sino al giorno d’oggi; pone altresì l’accento sul percorso creativo e sulle soluzioni sorprendenti adottate dall’artista, quali il molto grande e il molto piccolo.
I formati seguono regole imperscrutabili, fedeli alle immagini contenute; spesso diversi metodi di stampa convivono. I caratteri e le scritte a mano si alternano alle immagini di eroi delle campagne marchigiane, agli animali (cani, galli ecc.), alle colline e alle case che si nascondono tra le pieghe dei leporelli, negli angoli delle pagine e dei risvolti.
La grafica che si fa ricerca artistica consente di mettere a fuoco la volontà di Enzo Cucchi di cercare continuamente nuovi segni e una nuova metodologia dell’immagine.
L’esposizione, nella modalità di “progetto integrato”, dopo la tappa allo Spazio Officina di Chiasso sarà ospitata ad Ancona presso la prestigiosa Mole Vanvitelliana, nella Sala Vanvitelli (15 ottobre – 15 dicembre 2017).