Emergenza docenti di sostegno, il 70% delle cattedre ai supplenti

«Le studentesse e gli studenti con disabilità sono invisibili», con questo incipit il Movimento nazionale docenti specializzati e specializzandi sul sostegno ha rivolto ieri un appello pubblico al presidente del consiglio Giuseppe Conte, che è anche titolare della delega per la disabilità.

La lettera aperta è stata ripresa anche dalle “6000Sardine” che hanno rilanciato le loro richieste. «In Italia esiste un’emergenza sostegno determinata dalle 80.000 cattedre affidate a supplenti, con gli studenti con disabilità sballottati da un docente all’altro – spesso non specializzato a causa della carenza di tali figure professionali» continua il movimento auspicando un intervento «immediato e risolutivo» del premier anche in risposta all’appello di una pattuglia di deputati e senatori di sinistra ed ex 5Stelle come Lorenzo Fioramonti che riassume la loro posizione sostenendo che «non è possibile immaginare che quasi 80.000 posti sul sostegno rimarranno in deroga anche a settembre. Ad oggi, 14.224 sono gli specializzati che hanno superato le prove altamente selettive. È necessario che vengano immessi in ruolo subito, e che vengano previste ulteriore specifiche per l’immissione in ruolo della restante parte».

Più del 70% dei docenti che verranno reclutati saranno sprovvisti di specializzazione e avranno un incarico annuale senza possibilità di riconferma visto che non si è provveduto a dare attuazione all’art.14 della “Buona Scuola” sulla continuità didattica. Vi sono in merito due sentenze del Tar Lazio del 2019 e del 2020 che sanciscono l’obbligo per il ministero dell’Istruzione di attualizzare gli organici di diritto di sostegno, bloccati ai dati del 2006, così da ampliare il fabbisogno “di diritto” sulle cattedre reali.

Le sentenze fanno seguito a ricorsi al tribunale amministrativo da parte del sindacato della scuola “Anief”, del quale la Ministra Azzolina è sta dirigente per alcuni anni, che attraverso il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico, rivendica la battaglia legale sostenendo che «il ministero dell’Istruzione ha organizzato i corsi di sostegno senza tener conto del fabbisogno degli organici, delle domande, del numero dei precari, ma soltanto dell’offerta degli atenei». «Riteniamo che a settembre – continua Pacifico – quando si svolgeranno queste prove selettive, tutti quanti, sia chi ha conseguito la sufficienza, sia chi è stato ammesso direttamente agli scritti, possano essere ammessi al corso di specializzazione finale».

 

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