Dopo il siluramento di Bastianini, bisogna rassicurare il territorio

Mps, ora il ministro difende brand e territorio

L’ipotesi di Unicredit con Bpm, due possibili partner, fa aggiustare la rotta al Tesoro

Silvia Ognibene

 

Effetto Franco sul Monte dei Paschi. «È assolutamente importante che si consolidi e mantenga le radici e un brand che è quello della più antica banca europea». Sono bastate queste parole, pronunciate dal ministero dell’Economia Daniele Franco, titolare attraverso il dicastero del Tesoro della maggioranza (64%) del capitale della banca di Siena, per far entrare il titolo in asta di volatilità e segnare un teorico più 7% a quota oltre un euro.

Sulle banche «è interesse del Governo e della collettività avere un sistema solido ed efficiente» e «non sta a noi interferire nella scelta delle banche private», ha detto il ministro che poi ha aggiunto: «Ovviamente abbiamo un interesse più rilevante per Mps di cui il Tesoro detiene i due terzi. Negli scorsi giorni il Cda ha deciso all’unanimità un cambiamento nella gestione (via l’Ad Bastianini sostituito da Lovaglio, ndr ), è importante che Mps diventi più solida e continui a svilupparsi avendo a mente un futuro che potrebbe essere di una partnership. È assolutamente importante che si consolidi e mantenga le radici e un brand che è quello della più antica banca europea». L’azionista di maggioranza del Monte non aveva mai fatto un riferimento così chiaro all’importanza del brand e del radicamento sul territorio.

Due elementi che erano invece visti come di scarso interesse — se non addirittura come zavorre — dall’unica banca privata che nei mesi scorsi si era fatta avanti per Siena, Unicredit di Andrea Orcel che sembra nel frattempo aver puntato una nuova preda: secondo alcune indiscrezioni, che la banca non ha smentito, non si esclude che a cavallo del weekend possa farsi avanti con una proposta per acquisire Banco Bpm, probabilmente addirittura lanciando un’Opa. Un dettaglio non da poco per Siena, che vedrebbe sparire in un colpo due dei potenziali partner circolati nei mesi scorsi. Se davvero dovessero venire meno i pretendenti bisognerà fare da sé, irrobustendo le gambe e almeno per il momento restando attaccati a quel che c’è, ovvero lo storico brand e il territorio di riferimento. Più avanti, si vedrà.

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