Dopo 10 anni di lavori e 5 di ritardo aprirà ai visitatori il prossimo 11 novembre il Louvre di Abu Dhabi. La struttura, disegnata da Jean Nouvel, sorge sull’isola Saadiyat (Isola della Felicità), ancora in parte deserta ma a 5 minuti dalla “city” della capitale dell’Emirato. Il costo dell’avveniristica costruzione è stato di 1 miliardo di dollari, (400 milioni solo per l’utilizzo del marchio per 30 anni e 582 per la costruzione della struttura) ed è parte di un progetto molto più ambizioso che con un investimento di 27 miliardi, che dovrebbe comprendere alti 4 musei nello stesso sito, firmati da altrettante Archistar tra questi: lo Zayed National Museum disegnato da Norman Foster, del Guggenheim progettato da Frank Gehry, del Museo Marino di Tadao Ando, del Performing Art Centre di Zaha Hadid.
La costruzione che ospita il museo è costituita da un’enorme cupola fluttuante argentata di 180metri in stile arabeggiante, composta da quasi 8.000 singole stelle di acciaio che formano un complesso disegno geometrico che crea, attraversato dai raggi solari, una ‘pioggia di luce’ .diversa a seconda dell’ora e della stagione. Sono 23 le gallerie permanenti, sia cronologiche che tematiche, distribuite su una superficie di circa 9000 metri quadrati nelle quali saranno esposti oltre 600 opere. Il Ritratto di Dama di Leonardo (dal Louvre), il Bonaparte che attraversa le Alpi di Jacques-Louis David (Versailles) e l’Autoritratto di Vincent Van Gogh da Orsay sono alcune delle 300 dipinti che verranno prestati per un anno dai musei francesi. Ma il punto forte del museo sarà la collezione permanente acquisita dagli Emirati. Ci sono antichità provenienti da Egitto, Turchia, Grecia, Mali ma anche opere di Gauguin, Magritte, Bellini, Manet. Una pagina del Corano Blu di Kairouan, storica edizione del testo sacro islamico che risale ai secoli IX-X, la cui parte più voluminosa è custodita al Bardo di Tunisi, una Bibbia gotica, una Torà e libri buddisti o taoisti. “L’idea è quella di mandare un messaggio di tolleranza”, ha detto il presidente dell’Autorità del turismo e della cultura di Abu Dhabi, Mohamed Khalifa Al-Mubarak. Tra gli altri pezzi della collezione permanente, un set funerario egizio del Decimo secolo a. C., una Madonna di Giovanni Bellini e un dipinto turco del 1878, di Osama Hamdy Bey, che ritrae Un giovane emiro dedito allo studio. Saranno rappresentate epoche che spaziano dalla preistoria alla contemporaneità, opere d’arte di origine medio-orientale e lavori di artisit come Gauguin, Picasso o Cy Twombly.
Dato straordinario, il Louvre Abu Dhabi sarà esente da ogni divieto di rappresentazione del nudo; “Abbiamo carta bianca in tutti i campi – ha assicurato Jean-François Charnier, direttore scientifico dell’Agence France Museum. “Mettendo vicino un lavoro cinese a uno islamico – ha continuato – mostreremo i legami e le similitudini tra le varie culture. L’obiettivo è far vedere che nella storia ci sono più collegamenti e ponti che muraglie”.
Per l’inaugurazione del Museo sono state commissionate le opere agli artisti Giuseppe Pennone (1947) e Jenny Holzer (1950). Il primo ha creato diverse opere site-specific: “Foglie di luce” (2017), un vasto albero di bronzo con specchi posti nei suoi rami per riflettere la “pioggia della luce”, e l’opera “La propagazione” (2017), un muro di piastrelle che raffigura cerchi concentrici disegnati a mano che riprendono l’impronta digitale dello sceicco Sheikh Zayed, padre fondatore degli Emirati Arabi Uniti. La seconda ha realizzato appositamente tre pareti in pietra incise intitolata “For Louvre Abu Dhabi” (2017), dove sono citati importanti testi storici.