L’area archeologica di Enna
Concepito dal Comune di Enna per valorizzare l’area archeologica della città il Museo del Mito è un progetto della start up culturale Sarterìa , curato da Francesca Mezzano, produttore esecutivo, e con interventi creativi di Ligama, lo street artist che ha tradotto in codici visivi quelli che sono segni, simboli e volti del mito provenienti dallo sterminato patrimonio archeologico dell’arte greca, matrice della cultura europea. Spiega la Mezzano: “Questo museo nasce all’interno di un’importante valorizzazione di un’area archeologica che sceglie una narrazione contemporanea e ibrida fra i generi, l’arte contemporanea e il cinema, per restituire un pezzo di città ai cittadini e ai viaggiatori dell’entroterra della Sicilia”.
Lo storytelling
Un viaggio tra le stagioni, il tempo, il mistero della Natura e il ciclo della vita. Quindici intensi minuti di storytelling affascinante che vede il contributo di grandi professionisti di questa nuova concezione di museo del Terzo Millennio che, con la multimedialità, contamina i generi: la ricerca iconografica è della storica Claudia Valeri, tra i massimi esperti di archeologia classica, i testi della documentarista Vanessa Roghi, le musiche di Gianluca Ferrante, il coordinamento multimediale di Gerardo Greco. Mentre la supervisione generale è del produttore cinematografico Giuseppe Saccà, che spiega: “Questa è la prima esperienza della nostra start up Sarterìa, che unisce la nostra due anime: quella di Francesca Mezzano legata all’arte contemporanea e la video arte, e la mia, legata al racconto cinematografico. Siamo convinti che questi due mondi dialogheranno fra loro e che la contaminazione dei generi sarà la chiave del futuro. E’ questa la strada che mi interessa percorrere accanto a quella tradizionale del racconto cinematografico”. Il Museo del Mito nasce anche con un’anima green: d’accordo con il Comune, gli allestimenti sono realizzati con materiali di recupero. E per “risarcire” il territorio del consumo di Co2, alberi di melograno e carrubi sono stati messi a dimora nell’area archeologica su cui sorge la struttura. La versione inglese avrà la voce dell’attore e cantante Victor Vertunni. In arrivo anche la versione breve per bambini.
Il recupero architettonico
Il progetto del Museo multimediale del Mito – il cui logo è una spiga stilizzata, iirata ai culti autoctoni – è nato grazie al recupero dei Capannicoli, storico edificio interno dell’area archeologica di Enna che comprende la Rocca di Cerere e il Castello di Lombardia. Spazi sconosciuti alla comunità e interamente recuperati con uno scrupoloso restauro filologico. Al suo interno, due grandi ambienti multifunzionali conducono per mano il visitatore attraverso un’esperienza di conoscenza innovativa, quella della realtà virtuale: l’ingresso ospita infatti 4 postazioni per la realtà virtuale, per un’esperienza di mixed reality con cui “visitare” a virtualmente l’intero territorio. I dispositivi Oculus VR prevedono oltre al visore anche un touch motion controller. Chi indossa il visore, potrà condurre un vero “volo d’uccello” sul Castello di Lombardia e la Rocca. Un viaggio emozionante di pochi minuti ad alto tasso adrenalinico, sui precipizi, la natura incontaminata, il paesaggio straordinario che da un lato arriva all’Etna e dall’altro sorride al mare in lontananza. Il totem touch screen farà invece scoprire reperti e testimonianze del mito di Kore, negli altri musei dell’Ennese. A questo punto si è pronti per il cuore pulsante del Museo: un ambiente immersivo, grazie all’importante componente tecnica – dieci proiettori di nuova tecnologia, audio spaziale, un’imponente regia – dedicato al mito del ratto di Persefone.