Da agosto il bike sharing cinese.

Si parte con mille ruote, per arrivare ad almeno 8 mila. Sono infatti cinquecento le bici di Mobike che saranno a disposizione di chi si iscrive al servizio, a partire dal 2 agosto. Il «bike sharing», la condivisione di bici di proprietà della società cinese omonima e dei suoi soci che sbarcano a Firenze, è stato presentato ieri a Firenze dal sindaco Dario Nardella assieme al collega di Milano, Giuseppe Sala. Perché l’invasione delle due ruote asiatiche, in Italia, parte da queste due città. In Europa, Mobike ha già lanciato il servizio a Manchester, ma è solo la prima tappa del tour della società di Weiwei che ha cominciato nel nostro continente dopo aver portato il suo modello di bici in condivisione «a flusso libero» in altre 160 città cinesi, statunitensi ed a Singapore. «Flusso libero» significa che non si deve riportare la bici e lasciarla, dopo averla utilizzata, in stalli predefiniti, con un sistema di bloccaggio sulle rastrelliere. Si potrà prendere la bici cercandola su una mappa online e lasciarla in tutto il territorio comunale. E si parla di estendere il servizio all’hinterland .

Tutto avviene tramite una app (scaricabile su cellulari Apple o Android). Quando ci si registra sulla App, si dà la propria carta di credito come garanzia e si lascia un deposito (ora è di un euro, poi 50 euro). Dalla mappa della App si trova la bici, si sblocca il lucchetto fissato sulla ruota posteriore. Quando si chiude il lucchetto la App finisce il noleggio che costa, come offerta «lancio», 30 centesimi ogni mezz’ora (poi passerà a 50 centesimi). Ci saranno forme di abbonamenti. E Nardella spera di poter integrare questo servizio con altri abbonamenti (forse la tramvia). Ma questo è il futuro.

Il presente è lo sbarco di queste bici, pesantucce e senza cambio ma funzionali per una città principalmente pianeggiante come Firenze. Per loro, sono in fase di preparazione 130 zone dove poterle lasciare in piena sicurezza. Ovviamente, si possono lasciare anche presso le rastrelliere (senza legarle con un altro lucchetto che ne impedirebbe l’uso a successivi utenti) e dove il parcheggio per le bici è ammesso.

Mobike crede molto nello sbarco in Italia e in Europa. Per questo per la prima presentazione, si è mossa anche Hu Weiwei, cofondatrice di Mobike, a fianco di Alessandro Felici (fondatore e ad di Evlonet, azienda che ha portato Mobike in Italia) e di Idri BK srl, la società che ha aderito alla manifestazione di interesse lanciata dal Comune. Felici ha affermato che le 500 bici diventeranno 4 mila «speriamo prima della fine dell’anno», dipende da come andrà a regime il mercato. Ma un altro aspetto fondamentale è la quantità di «big data» sugli spostamenti che potranno essere gestiti dalla società cinese, che li analizzerà anche per modulare numero delle bici e stalli. «Firenze — afferma Nardella – ha fatto una scelta irreversibile sulla mobilità sostenibile. Firenze è una città a misura di bici».

Anche se le piste ciclabili restano un punto debole: sono 92 km e diventeranno 120, dichiara il sindaco. Ma dei 92 km, molti sono dentro parchi e giardini, non lungo le direttrici principali di traffico.

M.F.

 

 

  • Martedì 25 Luglio, 2017
  • CORRIERE FIORENTINO