Contagi in salita: allerta per Siena

Contagi in salita: allerta per Siena Il sindaco: “Attento, ma non preoccupato”
De Mossi e l’incidenza di 97 casi ogni 100 mila abitanti, tra le 10 peggiori città in Italia: “ È l’effetto di un ritorno di tanti visitatori, per fortuna non c’è grande impatto sugli ospedali e questo dimostra che bisogna vaccinarsi”
di Alessandro Di Maria
Siena è tra le dieci province italiane più a rischio contagi da Covid. Negli ultimi giorni c’è stato un boom di contagiati tra gli under 18 e nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 50 anni, una di quelle dove ( nonostante la Toscana sia in prima fila nella campagna di vaccinazione) si registrano i numeri più bassi di prime dosi. Cosa che ha portato la provincia di Siena ad avere negli ultimi sette giorni l’incidenza più alta in Toscana con 97 casi ogni 100.000 abitanti. « Più che preoccupato, sono attento — commenta il sindaco di Siena Luigi De Mossi — credo che dobbiamo imparare a convivere con questa situazione, il che ovviamente non vuol dire abbassare la guardia. La maggior parte dei positivi, oltre alla fascia 40-50 anni, sono under 18 e questo ci dà due indicazioni: la prima è che dobbiamo continuare a vaccinarsi e farlo il più velocemente possibile, il secondo dato è che non c’è stato un grande impatto nelle terapie intensive». De Mossi prova a dare una spiegazione del perché Siena si trovi in questa situazione: « Siamo una città d’arte e siamo stati molto visitati nelle ultime settimane. Questo fa bene al commercio, ma chiaramente mette in contatto tante persone che provengono da posti differenti. Solo per fare un esempio anche oggi (ieri, ndr) piazza del Campo è piena » . Vero, ma non può essere l’unico motivo, altrimenti tra le province più a rischio ci sarebbero tutte le principali città a vocazione turistica. Per il momento il sindaco non pensa a prendere provvedimenti particolari: « Bisogna rispettare le misure che ci sono state date e vaccinarsi il prima possibile. Sui provvedimenti ne parlerò in giunta, ma lavoreremo sulla comunicazione, se poi l’andamento dovesse peggiorare dovremo prendere altre decisioni».
Alle Scotte di Siena in questo momento ci sono 31 pazienti ricoverati in area Covid, di cui 3 in terapia intensiva, 25 nel setting di media intensità, 2 in degenza ordinaria e 1 in area pediatrica, con una differenza rispetto al giorno precedente di un ingresso e due dimissioni. Di questi 31, 20 non hanno fatto il vaccino. «Questo dato sulla provincia di Siena — spiega il direttore della Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso — non ci coglie impreparati, i parametri vengono monitorati costantemente, così come il tracciamento. È chiaro che siamo di fronte a una recrudescenza dei contagi nell’area senese, ma non ci risultano situazioni critiche o focolai particolari. Gli ospedali non sono sotto pressione e i ricoveri sono su livelli contenuti. Credo che la situazione della provincia di Siena sia emblematica dell’evoluzione della pandemia in questa fase, con aumento dei contagi, che coinvolgono per la maggior parte persone non vaccinate, spesso di giovane età e legati al mondo scolastico, e bassi livelli di ospedalizzazione. Questo però non ci rassicura, anzi ci spinge a trovare sempre nuove strade per aumentare il numero di persone vaccinate».
Intanto in Toscana sono 373 i nuovi casi di Covid su 28.281 tamponi, con un tasso di 1,32%, numeri inferiori rispetto al giorno precedente (459 nuovi casi su 28.511 tamponi e tasso dell’1,61%). I decessi sono stati 2 ( un uomo e una donna con età media di 83,5 anni), mentre i ricoverati sono 298 (3 in meno rispetto a sabato), di cui 27 in terapia intensiva ( 1 in più). « Il 7 novembre di un anno fa toccavamo il record di nuovi positivi. I vaccini funzionano. Punto » . È quanto ha scritto ieri sui social il presidente della Regione Eugenio Giani.
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