Cine Leonardo rinascimento hi-tech
«L’esperimento Van Gogh» ha avuto successo. E molto: 80mila biglietti staccati in tre mesi. Ora tocca a Leonardo nella medesima filosofia e tecnologia: Da Vinci Alive non è una mostra in senso stretto ma, come recita lo stesso sottotitolo, «un’esperienza». Sono la vita, le opere, il pensiero di Leonardo resi multimediali, tra proiezioni, musica, luci, suggestioni. Tutto attraverso video-proiezioni. Stessa location che fino a ieri aveva fatto la fortuna dell’«esperienza-Van Gogh», la chiesa di Santo Stefano al Ponte: dopo l’inaugurazione di ieri, la mostra-esperienza proseguirà fino al 5 agosto. Stesso marchio di fabbrica: l’installazione è a cura degli australiani della Great Exhibition, in partnership con Perlage, a cura di Fabio di Gioia. Stessa tecnologia: quel «Sensory4», ideata dalla stessa ditta australiana, che permette di proiettare oltre 3 mila immagini per 40 minuti su quattro diversi piani spaziali (da qui il nome «Sensory4») attraverso «40 proiettori che lavorano in simultanea scomponendo le immagini» spiega Di Gioia.
Rispetto alla mostra precedente hanno incrementato proiettori e schermi. Perché «Van Gogh prevedeva un’atmosfera più contemplativa e statica, mentre Leonardo ha un’anima più tumultuosa, non trova mai pace — prosegue il curatore — e questa atmosfera andava resa con maggior dinamismo». Già, atmosfera. È la parola chiave per distinguere — secondo gli organizzatori — una mostra tradizionale, dove il rapporto con l’opera d’arte è dal vivo, da una come questa tutta mediata dalla tecnologia audio-video. «Il pubblico risponde bene, e non solo i turisti, ma anche i fiorentini che pure sono abituati a un rapporto non mediato, con l’arte — Con la musica, le luci e tutto il resto, creiamo un’atmosfera che colpisce, le persone sono contente». Durante il filmato di 40 minuti vediamo l’artista e inventore lungo tutto il suo percorso creativo, dalla Bottega del Verrocchio a Firenze a Milano, Roma, Parigi. Dalla dama con l’ermellino alla Vergine delle Rocce a La Gioconda . Le invenzioni e i pensieri scritti. Le sue idee sull’arte, sul mondo. Non è come trovarsi di fronte alle opere d’arte da vero. Non è come essere al cinema. È un po’ entrambe le cose, una sintesi tra i due mondi, che ne crea uno nuovo. La sua capacità di suggestione è legata all’interazione tra le immagini e il luogo che le ospita, l’interno della chiesa di fronte al Ponte Vecchio, dove ogni angolo, fenditura o curvatura è al servizio della proiezione che si adatta e dialoga con lo spazio. Il biglietto è di 12 euro, la chiesa rimane aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19.30, il sabato fino alle 23 e la domenica fino alle 21.
Edoardo Semmola