Chiesto il processo per l’ex pilota Nannini L’accusa di bancarotta

Fallita l’azienda di famiglia. Il pm: buco di un milione

Giulio De Santis

Roma Pilota di Formula 1 di successo. A un passo da un ingaggio in Ferrari. Una carriera stroncata da un terribile incidente in elicottero: è il 1990 quando, all’apice della fama, rimane gravemente ferito. È allora che Alessandro Nannini, fratello della cantante Gianna, entra nell’azienda di famiglia, la storica «Pasticcerie Nannini». Adesso l’ex pilota, 62 anni, ha davanti una nuova sfida: dimostrare la propria innocenza dall’accusa di bancarotta fraudolenta nella gestione della societa satellite del Gruppo fondata dal nonno Guido.

La «Pasticcerie Nannini», sede a Roma, è stata dichiarata fallita il 14 febbraio 2019. Epilogo che, secondo la Procura, avrebbe contribuito a causare proprio Alessandro, al quale il pubblico ministero Francesco Marinaro contesta nella richiesta di rinvio a giudizio «di non aver versato all’Erario tasse e contributi così da accumulare una notevole esposizione debitoria di importo di circa 1 milione e 200mila euro. Operazioni dolose che avrebbero provocato il fallimento della società», ha sottolineato il magistrato nel capo d’imputazione.

La Procura ha anche contestato a Nannini di aver fatto sparire i libri contabili ma quest’imputazione sembra destinata ad essere ridimensionata perché i documenti amministrativi sarebbero stati rinvenuti di recente. «Siamo fiduciosi di poter dimostrare che entrambi i capi di imputazione siano senza fondamento», replica l’avvocato Fabio Pisillo, difensore di Nannini. Il 4 maggio si terrà l’udienza preliminare.

È l’ultimo capitolo di una vita piena di curve pericolose, come quelle che Nannini ha amato affrontare per anni nelle piste di Formula 1 e, prima ancora, nei rally, altro grande amore del pilota senese. Grintoso e veloce, il primo podio lo ottiene in Formula 1 nel 1989 in una gara ricordata per la pioggia. Nannini, alla guida della Benetton, arriva terzo alle spalle di due leggende. Ayrton Senna (il vincitore) e Nigel Mansell. Nell’estate del 1990 la Ferrari lo contatta. Gli propone un contratto per la stagione successiva. Ma Nannini dirà no. A mandare a monte il passaggio dalla Benetton a Maranello sarebbe stata la durata del contratto di un solo anno.

Sarà lui stesso a raccontarlo nel settembre del 1990, pochi giorni prima dell’incidente che segnerà la fine della carriera sportiva: è il 12 ottobre di 31 anni fa, Nannini sta rientrando nella tenuta di famiglia a Siena alla guida del suo elicottero. Qualcosa va storto nell’atterraggio, viene sbalzato fuori dalla cabina e un’elica gli provoca gravissime lesioni a un avambraccio e per questo non tornerà più a gareggiare.

Nel 2001 assume la carica di presidente delle «Pasticcerie Nannini», la storica azienda fondata dal nonno Guido e divenuta famosa per la produzione di dolciumi grazie al padre Danilo, ex presidente del Siena Calcio, morto nel 2007. Il ruolo di presidente Nannini lo ricoprirà fino al 2014. Nel 2011 si candida nelle file del centrodestra (Pdl) a sindaco di Siena. Ma senza successo. Quelli sono comunque gli anni in cui, secondo il pm Marinaro, Nannini avrebbe omesso di versare tasse e contribuiti accumulando l’esposizione debitoria di 1 milione e 200mila euro alla base della richiesta di rinvio a giudizio.

 

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