Che poi è solo: daccelo!

«Senti, Necchi, tu non ti devi permettere di intervenire quando io faccio la supercazzola!»

di Luca Mansueto

Un’opera affascinante e sontuosa è quella che Milo Manara ha dipinto per la Carriera del 16 agosto 2019. Egli, maestro del corpo e del segno, ha con il suo virtuosismo sublimato l’archetipo della sensualità del suo vocabolario nella celestialità dell’Assunta attraverso la sua virtuosa e personale creatività. L’immagine si colloca sul piano in una levità di presenza e lo studio della figura femminile di classica reminiscenza si palesa attraverso la sua consumata perizia tecnica e di attento naturalismo.
Manara non ha deluso le aspettative, l’Assunta vive nella grafica soffusa di delicatezze sentimentali e salda senza intoppi la stasi aerea del gruppo in perfetta centralità. Il nitore del segno e la melodiosa sintassi che anima la composizione sono connotati dall’azione unificante della luce: una luce vera, dolcemente atmosferica e crepuscolare dal dorato impasto pittorico, l’altro maggior incanto dell’opera, intriso indiscutibilmente del travolgente pittoricismo di matrice veneta. La fedele ricerca fisionomica e gli effetti del chiaroscuro, modulato con precisione e in armonia con il segno di contorno, mai pesantemente calcato, conferiscono un risultato impastato di sensi nuovi e di inedita vitalità, complice la presa fortemente ravvicinata della scena che rende prossima, quasi tangibile la presenza fisica dell’Advocata Senensium.