Al Teatro di Roma non va meglio: anche qui la calendarizzazione ufficiale si fermerà al 2020 “con molte produzioni proprie”, mentre la seconda parte di stagione sarà “rimodulata” in base all’evoluzione del virus, e conseguenti norme di sicurezza: all’Argentina, ridotto a 200 posti, si (ri)vedranno Popolizio e il direttore del teatro Giorgio Barberio Corsetti con un Kafka, mentre l’India riparte con “Oceano indiano”, un progetto di residenza per giovane compagnie, e recite all’aperto – meteo permettendo – per massimo 154 persone. Ancora senza titolo è la stagione di necessaria “reinvenzione”: Corsetti ha un’idea precisa di “Teatro pubblico come cantiere dell’immaginazione”; ora, fino ad agosto, si veleggia “Verso il ritorno” con un timido cartellone estivo, mentre nel 2021 saranno recuperati alcuni spettacoli annullati.
Anche al Nord l’hanno presa alla larga, imbastendo da settimane un “festival” : “Per noi la stagione 2020/21 è già iniziata con ‘Summer Plays’ che mette in scena 16 titoli di drammaturgia contemporanea”, spiega il direttore del Teatro Stabile di Torino Filippo Fonsatti. In autunno, invece, verranno recuperati i titoli cancellati durante il lockdown e/o interrotti (Binasco, Lidi, Dini…). “Potremmo intitolare questa fase ‘verso una nuova normalità’, perché nulla sarà più come prima a partire dal concetto novecentesco di ‘stagione’: meno ipertrofia produttiva e meno assillo per il botteghino, più attenzione alla partecipazione attiva delle comunità e al rischio culturale. La programmazione procederà per trimestri, come nel teatro di repertorio europeo, per poter reagire in tempo reale a eventuali fattori esterni”.
Un passo alla volta, gradualmente, si muove anche lo Stabile di Napoli, il cui palinsesto sarà presentato venerdì. Mimmo Basso, il direttore operativo, ha però confermato che “Scena aperta”, in corso al Maschio Angioino, è un assaggio di stagione, con il recupero di spettacoli interrotti (Pappi Corsicato, Lamanna, Luconi…) e classici contemporanei partenopei (Borrelli). “Intanto abbiamo dato un segno forte di apertura alla città. All’aperto è più semplice, ma questa estate potrebbe fare da ammortizzatore e incoraggiare il rientro in sala. Avremo un cartellone fortemente contrassegnato dal neodirettore Roberto Andò: a ottobre la ripartenza sarà molto mirata e attenta alle misure di sicurezza, ma tra gennaio e maggio contiamo di recuperare una qualche normalità”.