Centrodestra spaccato su Le Pen Meloni: “Non ci rappresenta”

Sulla candidata del Rassemblement national Salvini resta solo ma smentisce un viaggio a Parigi per il ballottaggio Dentro Fdi pesano le scelte in Europa e i rapporti con Putin della candidata di destra. FI si schiera con Macron
di Emanuele Lauria
ROMA — La corsa all’Eliseo divide il centrodestra italiano. Lo spacca in tre pezzi, quanti sono i maggiori partiti che lo compongono. Non bastassero le altre questioni che in questi mesi hanno minato l’unità della coalizione (dall’opzione- Draghi al Quirinale, dalle politiche anti-Covid alle scelte per le amministrative), i leader si ritrovano lontani uno dall’altro anche dall’esito delle elezioni francesi. Matteo Salvini, con il consueto sprint comunicativo, ha impiegato pochi minuti domenica sera a fare le congratulazioni a Marine Le Pen: «Felici del tuo successo e orgogliosi della tua amicizia», ha detto. Insomma, il leader della Lega è assolutamente determinato a continuare a sostenere la sfida di Le Pen, al punto che qualcuno, a Verona, lo ha sentito affermare di essere pronto ad andare in Francia per la campagna elettorale in vista del ballottaggio. Lo staff smentisce che il capo del Carroccio abbia in programma un viaggio in Francia nei prossimi giorni. Rimane la sostanza di un’adesione forte alla causa della Destra francese, figlia d’altronde dalla stessa collocazione di Lega e Rn nel gruppo di Identità e democrazia al parlamento europeo. «Le Pen era data per morta ed è al ballottaggio », aggiunge Salvini. Ben diversa è la posizione di Giorgia Meloni. Che sottolinea maliziosa il flop del partito socialista (1,9 per cento) e dice che e le forze di centrodestra, se unite, in Francia sarebbero maggioranza. Ma la presidente di Fdi a Marine Le Pen concede solo una riflessione sul mainstream: «I media l’hanno coccolata in funzione anti-Zemmour, ora che è al ballottaggio tornerà ad essere un mostro». Ma non c’è un endorsement chiaro nei confronti della sfidante di Macron. Anzi, Meloni sottolinea che «nessun candidato al secondo turno rappresenta il partito dei Conservatori di cui faccio parte». Una elegante ma netta presa di distanze. Anche questa non casuale. Nessuno dimentica, dentro Fdi, che Le Pen è stata una delle promotrici, con Matteo Salvini, dell’iniziativa del gruppo unico della Destra in Europa contro la quale Meloni ha fatto battaglia, facendo asse con i polacchi del Pis e riuscendo così a mantenere in vita il grupppo dei Conservatori.
Ma a far da discrimine, oggi, è anche la posizione nei confronti di Putin. Sin dall’inizio della guerra, la presidente di Fratelli d’Italia si è collocata in una posizione atlantista, aderendo senza distinguo alla linea del governo italiano dentro la Nato. Scelta che l’ha tenuta lontana dall’onda lunga della polemica che ha colpito Salvini e Berlusconi per la vicinanza con il capo del Cremlino. E Meloni rimane oggi a debita distanza da chi, anche fuori dai confini nazionali (Le Pen, appunto), con Putin aveva rapporti stretti. Anche perché proprio i maggiori alleati a Bruxelles di Fratelli d’Italia, il Pis del premier Morawiecki, sono fra i più convinti sostenitori del fronte anti-russo. Basti pensare che qualche giorno fa, i rappresentanti di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia hanno fatto saltare un vertice dei ministri degli Esteri del gruppo di Visengrad in polemica con il veto dell’Ungheria al transito delle armi dirette in Ucraina. Il conflitto, e l’atteggiamento nei confronti di Putin, determinano e ricompongono le alleanze anche in Europa. Non a caso, di gruppo unico della Destra a Strasburgo, nessuno parla più.
Rimane la terza opzione del centrodestra che procede in ordine sparso. Quella di Silvio Berlusconi. Da lui nessuna dichiarazione sul voto in Francia, ma il fondatore di Forza Italia – fanno sapere fonti ufficiali – propende per Macron. Per due ragioni: perché nel presidente francese vede un europeista moderato che guarda all’Occidente. E perché è convinto che una coalizione liberale può vincere solo quando a rappresentarla non è un’esponente di Destra (come Le Pen) ma un più rassicurante volto di Centro. «La Francia – ha detto il Cavaliere ai suoi – ci indica la via».
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