C’è nessuno?         

il caffè

 

di Massimo Gramellini

 

I roboanti proclami di rivolta ferroviaria dei No green pass hanno partorito il topolino di due sbandieratori, visti sventolare malinconicamente il tricolore nell’atrio della stazione di Napoli. C’erano più forze dell’ordine e giornalisti che rivoluzionari, tanto che un marziano sceso da qualche treno avrebbe pensato di trovarsi dentro una manifestazione per la libertà di stampa presidiata dalla polizia, o dentro una manifestazione della polizia ripresa dalle telecamere, sotto l’occhio benevolo di due tifosi della Nazionale. Scene di identica desolazione venivano registrate nelle altre stazioni italiane. Le spiegazioni di quello che a prima vista sembrerebbe un gigantesco flop sono svariate. La meno probabile, ma la più cliccabile, è che il gruppo «Basta Dittatura», che aveva sobillato le folle sui social invitandole alla mobilitazione contro il certificato verde, in realtà non esista e dietro il fallimento dell’iniziativa ci sia un complotto ordito dalla famigerata lobby dei binari morti (che prima di fare il vaccino erano vivi, ma nessuno lo dice).

Altra ipotesi, meno sexy ma forse più vicina al vero: i No vax sono pochi e sovra-rappresentati dai media, che tendono a confondere la vita con Telegram e a considerare numericamente uguali i due eserciti in campo, per scrupolo di obiettività o voluttà di litigio. C’è poi un’ultima spiegazione, e mi convince ancora di più: che certi leoni da tastiera, appena si tratta di scendere in piazza, diventino agnelli.

 

 

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