Binari senza tempo

Dieci meravigliose linee ferroviarie che si inerpicano tra paesaggi mozzafiato e attraversano borghi ricchi di storia e arte: “Binari senza tempo” è il grande progetto di Fondazione Fs finalizzato al ripristino di antiche tratte in disuso destinandole al traffico di treni storici e turistici. Un grande museo dinamico che la Fondazione Fs ha preservato e valorizzato. Sono circa 600 i chilometri di binari recuperati all’esercizio turistico con l’obiettivo di sviluppare un nuovo turismo lento e pienamente sostenibile, dal nord al sud del Paese. La crescita del turismo a bordo dei treni d’epoca è stata vertiginosa: dal 2014 al 2018, infatti, 275mila turisti italiani e stranieri li hanno scelti per motivi di turismo o svago.

Le linee riattivate

Nel 2014 sono state riattivate in Lombardia la Ferrovia del Lago, tra Palazzolo sull’Oglio e Paratico Sarnico (10 km); in Toscana la Ferrovia della Val d’Orcia, fra Asciano e Monte Antico; la Ferrovia “Transiberiana d’Italia”, fra Sulmona e Carpinone che collega Abruzzo e Molise; e in Sicilia la Ferrovia dei Templi, fra Agrigento e Porto Empedocle. Nel 2015 è tornata operativa in Piemonte la Ferrovia della Valsesia, fra Vignale e Varallo Sesia. Nel 2016, sempre in Piemonte, la Ferrovia del Tanaro, fra Ceva e Ormea e in Campania la Ferrovia dell’Irpinia, fra Avellino e Rocchetta. Nel 2017 è stata inaugurata la riapertura della Ferrovia del Sannio tra Benevento-Bosco Redole che collega Campania e Molise. Nel 2018 in Friuli Venezia Giulia è stata riaperta la Ferrovia Pedemontana tra Sacile-Maniago-Gemona del Friuli e, in Piemonte, la Ferrovia del Monferrato tra Asti, Castagnole delle Lanze e Nizza Monferrato.

I treni storici

Nel solo anno 2018 i treni d’epoca della Fondazione Fs Italiane hanno trasportato 80mila persone (con circa 420 “eventi treno”) alla scoperta dei luoghi più affascinanti e suggestivi d’Italia. Per quest’anno sono in programma 460 eventi treno e si annuciano grandi novità per gli appassionati di treni d’epoca: ritorna sui binari l’elettrotreno di lusso Arlecchino ed è stato avviato il restauro del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio. Nel 2020 sarà ultimato anche il restauro del treno Settebello, un’incona del trasporto ferroviario fra gli anni 50 e 70.

Sempre in tema di treni d’epoca, tra le mete preferite dai turisti si segnala il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa (Napoli), uno dei maggiori spazi espositivi al mondo e tra i più importanti poli di cultura ferroviaria d’Europa, che ha registrato 170mila visitatori nel 2018.

La Transiberiana d’Italia

Tra le linee più spettacolari spicca la Transiberiana d’Italia, fra Sulmona e Carpinone (118 km): riattivata nel 2014, attraversa i boschi del Parco Nazionale della Majella e gli altipiani d’Abruzzo e si sviluppa per un lungo tratto oltre i mille metri di altitudine, toccando pendenze fino al 28% (dai 328 metri di Sulmona ai 1.268 metri della stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo). Prevista dalla legge Baccarini del 1879, è stata attivata in due fasi tra il 1892 e il 1897. Dopo aver subìto gravi danneggiamenti durante la Seconda guerra mondiale è stata interamente riattivata solo nel 1960 e poi sospesa tra il 2010 e il 2011.

La Ferrovia dei Templi

La Ferrovia dei Templi tra Agrigento e Porto Empedocle (di 10,1 km) collega la stazione di Agrigento Bassa a quella di Porto Empedocle Succursale. Rappresenta il modo migliore per accedere alla Valle dei Templi, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità nel 1997 e tutelata, dal 2000, dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. È il tratto finale della linea attiva Palermo-Agrigento, e ha riaperto definitivamente l’8 giugno 2014 a cura di Fondazione Fs Italiane per solo servizio turistico. A poco più di 5 chilometri dalla partenza si trova la fermata Tempio di Vulcano, di fronte all’omonimo tempio.

La Ferrovia della Val d’Orcia

Attraversa uno dei territori più affascinanti della Toscana, dal 2004 Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco: il paesaggio della Val d’Orcia. Collega la stazione di Asciano (in provincia di Siena) a Monte Antico (provincia di Grosseto). La linea, aperta a tratti tra il 1865 e il 1872, ha subìto gravi danneggiamenti durante la Seconda guerra mondiale che ne hanno causato la chiusura per alcuni anni. Il traffico passeggeri e merci è stato soppresso il 27 settembre 1994. Dal 1996 è utilizzata per la circolazione di treni turistici. Tra i luoghi più suggestivi lungo il percorso, l’Abbazia di Sant’Antimo, nei pressi della stazione di Monte Amiata, uno degli esempi più importanti del romanico toscano.

La Ferrovia del Monferrato

La linea Castagnole delle Lanze-Asti-Mortara, riaperta nel 2018, è stata inclusa nel piano di estensione delle strade ferrate nel 1865 e inaugurata nel 1870. Il tratto tra Castagnole delle Lanze e Nizza Monferrato, invece, fa parte della linea Alessandria-Cavaller maggiore, attivata nel 1865. L’intera linea è stata chiusa nel 2012. Lungo questo itinerario la Fondazione Fs Italiane effettua viaggi in treno storico, inaugurati l’11 novembre 2018 in occasione della fiera del tartufo di Canelli. Tra le località raggiunte, proprio Canelli, patria dell’Asti spumante, e Nizza Monferrato, capitale della Barbera, due delle cinque aree vinicole piemontesi Patrimonio culturale dell’Unesco dal 2014.

 

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