Banche: lettera Bce, soglie capitale più alte (Sole).

In Italia è arrivata una nuova doccia fredda per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza europea. Da Francoforte è giunta a tutti gli istituti una lettera in inglese, l’oggetto è Draft Capital Decision con il quale la Bce chiede in media, alle 15 banche italiane, di portare il floor al 10,5%.

Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando come, il messaggio che “sulla base della situazione finanziaria e dei profili di rischio, e prendendo in considerazione i risultati della Supervisory Review e del processo valutativo”, la Bce ha deciso di attribuire a ogni singola banca un suo coefficiente patrimoniale minimo. E per quasi tutte questo minimo è di gran lunga più alto di quello previsto dagli accordi di Basilea3, i quali stabiliscono un floor, o soglia minima, del 7%, indistintamente per tutte le banche.

L’aumento richiesto dalla Bce alle banche italiane è in media quindi di oltre 3 punti percentuali superiori a quelli richiesti da Basilea3. Con punte drammatiche come quelle di B.Mps il cui nuovo floor è del 14%.

Per quello che riguarda le banche popolari, invece, la relativamente virtuosa Ubi ha visto la propria soglia minima passare al 9,6%, mentre oer la Banca Popolare di Vicenza l’asticella è salita oltre l’11,6%. A queste banche, prosegue il giornale, il motivo dell’irrigidimento è spiegato senza mezze parole: “le strategie dei meccanismi adottati dall’istituto e i suoi fondi non garantiscono una copertura completa dei rischi”.

Come specifica la lettera, conclude il quotidiano, per ora si tratta solo di una bozza. Le banche hanno tempo fino a venerdì prossimo, 16 gennaio, per presentare le proprie controdeduzioni e cercare di convincere Francoforte a ridurre il proprio floor, ma se non vi riusciranno, da febbraio o marzo dovranno applicare nuovi requisiti di capitalizzazione significativamente più severi.

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