Mps, l’ingresso del Tesoro. Profumo lascia ad agosto.

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Finito l’aumento, l’interesse di Mps si sposta sui soci, su chi abbia sottoscritto i 3 miliardi di aumento di capitale coperto oltre il 99% e usato, già ieri, per estinguere gli 1,07 miliardi residui di prestito di Stato «con largo anticipo rispetto alla scadenza del 2017», ha ricordato la banca in una nota. Mps ha versato al Tesoro 1,116 miliardi, che seguono i 3 miliardi pagati nel 2014 dopo l’aumento da 5 miliardi. Scontata la riconferma degli azionisti che hanno espresso l’attuale board — ovvero Fondazione Mps (1,5%), Fintech (4%), Btg Pactual (2% circa), Alessandro Falciai (1,7%), Axa (3,17%) — i rumors si concentrano sull’ingresso o il rafforzamento di vari fondi che scommettono sul recupero di redditività del Monte anche attraverso l’integrazione con un altro istituto (che per gli analisti di Rbs è più probabile sia straniero). Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni sull’attivismo di fondi Usa come Paulson & C. o York. Entro breve, al termine dell’asta per i pochi diritti inoptati, si saprà se qualcuno avrà superato il 2% e se qualche socio avrà investito ancora. Fra questi potrebbe esserci proprio Falciai, con una limatura verso l’alto della sua quota (che gli ha consentito di esprimere 4 consiglieri su 7 attribuiti alle liste di minoranza, in un board di 14). Intanto dagli internal dealing è emerso che il vicepresidente Roberto Isolani, manager di Fintech, ha sottoscritto azioni per 666.900 euro. Dalla nuova compagine azionaria dipenderà la partita più imminente: la nomina del nuovo presidente. Alessandro Profumo ha confermato che le sue dimissioni «arriveranno a breve». Non ha specificato la data «per rispetto del consiglio» (che si riunisce domani) ma sembra che possano arrivare con i conti semestrali il 6 agosto. Sarà dunque convocata un’assemblea, a settembre, per l’elezione del nuovo presidente.
I soci nuovi saranno determinanti. Tra questi ci sarà anche il Tesoro, che il 1 luglio riceverà il 4% come interessi sui Monti bond del 2014 diventando direttamente il secondo azionista di Mps. Ma finora non risulta che voglia esercitare un ruolo attivo nella governance dell’istituto. Sul nuovo presidente è al lavoro il cacciatore di teste Korn Ferry per conto dei pattisti Fintech-Btg-Fondazione Mps. Resta infine aperta la trattativa con Nomura per estinguere il derivato Alexandria. Siena punta a chiudere entro fine luglio — data imposta dalla Bce — o a ottenere da Francoforte una dilazione di quel termine.
Fabrizio Massaro

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