Arriva un piano per la mobilità dei flussi turistici.

I MINISTERI Franceschini e Delrio individuano 108 progetti prioritari per facilitare il trasferimento dei viaggiatori in Italia
ROMA Spalancare i cancelli di ingresso del nostro paese: porti, aeroporti, stazioni. Rendere pienamente accessibili le località più attrattive, eliminando i colli di bottiglia, come quello dei collegamenti (a volte assenti) tra gli scali aeroportuali e la rete ferroviaria nazionale. Potenziare l’infrastruttura digitale, per consentire una rapida circolazione delle informazioni. Ma anche lavorare sulla bellezza e la sostenibilità, con progetti come il recupero dei waterfront dei porti (in partenza: vale 140 milioni di euro) o la creazione di ferrovie storicoturistiche. Sono i tasselli che compongono il Piano per la mobilità turistica, disegnato dal ministero delle Infrastrutture insieme ai Beni culturali e presentato ieri a Roma dai responsabili dei due dicasteri, Graziano Delrioe Dario Franceschini. Il programma, concepito con un orizzonte temporale di sei anni (2017­2022), punta nella sostanzaa considerare le esigenze legate al turismo tra le priorità in fase di pianificazione dello sviluppo infrastrutturale. Il motivo, come ha spiegato Delrio, «è legato all’economia e allo sviluppo»: nel 2016 il turismo ha contribuito al prodotto nazionale per l’11,1% con più di 168 miliardi di euro, forte di oltre 66 milioni di viaggiatori e di una spesa superiore ai 45 miliardi su tutto il territorio nazionale. «In estate abbiamo registrato un aumento del 7% dei flussi aeroportuali», ha sottolineato ancora il ministro per fotografare una tendenza che si sta rafforzando. Anche Franceschini, infatti, ha spiegato che «la crescita del turismo è strutturale, nonè legataa fattori contingenti. Per questo, nei prossimi anni proseguirà e an­ drà governata». Uno dei pilastri di questo sforzo di programmazione è proprio l’esordio di un Piano per la mobilità turistica. L’allegato Infrastrutture del Def riconosce, per la prima volta, i poli turistici come elementi costitutivi del sistema integrato dei trasporti italiani. Partendo da quel documento, sono stati individuati 108 progetti prioritari, che consentiranno di migliorare l’accessibilità del nostro paese al turismo internazionale. C’è dentro di tutto: strade, ferrovie, porti, aeroporti, ciclovie, metropolitane. Con le fonti di finanzia­ mento più disparate: dai Contratti di programma di Rfi ed Anas al Pon Metro, passando per il Pon Infrastrutturee Retie la legge di Bilancio, solo per citarne qualcuna. La sostanza, numeri e investimenti a parte, è che la mappa delle reti di mobilità sarà sovrapposta a quella dell’offerta turistica, puntando così ad eliminare alcuni problemi del sistemaea rendere più efficienti gli spostamenti di chi viene a visitare l’Italia. Ma non solo: in alcuni casi i trasporti dovranno diventare il vero protagonista del viaggio. Guarda in questa direzione il modello del turismo sostenibile: ferrovie storico­turistiche, cammini, piste ciclabili, circuiti culturali saranno tra le priorità dei prossimi anni.
Il Sole 24 Ore
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