“Ricordo quel giorno e tutti gli altri passati a Galesburg, Illinois, così lontani e pieni di sole, con terribile nostalgia. Il cielo era di un blu intenso, l’aria vibrava del calore del sole. L’erba, sotto i nostri piedi nudi, era pulita e asciutta, e il canto delle cicale si spandeva per chilometri e chilometri”
Un’intera città, Galesburg, Illinois (il cui college Finney frequentò da ragazzo) che resiste al progresso nelle sue forme più brutte e senza senso inviando dal passato convogli di tram e camion dei pompieri a scongiurare i pericoli della modernità. Una lettera lasciata da decenni e decenni in un cassetto segreto di una vecchia scrivania che innesca una incredibile storia d’amore. Una bottega all’apparenza normale in cui si trovano oggetti in grado di influenzare la vita di chi ne viene in possesso. Un condannato a morte che come ultimo desiderio richiede dei colori a olio con cui dipingerà sulle pareti della propria cella una porta che, forse, potrà condurlo alla libertà…. Sono solo alcune delle meravigliose e indimenticabili storie di tempo fuori dal Tempo raccolte in Amo Galesburg a Primavera, opera di un grande maestro della narrativa americana del Novecento e tra le più belle e affascinanti in assoluto della letteratura fantastica contemporanea.
“Finney è sempre stato molto bravo a fare scivolare inavvertitamente, quasi per caso, i suoi lavori oltre la linea di demarcazione con un altro mondo… Possiede una abilità alla Dalì di creare il fantastico allo stato puro … senza dovere giustificarlo o spiegarlo…” – Stephen King, da Danse Macabre
“Mentre camminavo lungo la Terza Strada, di ritorno dall’ufficio, mi ero ritrovato in uno di quei minuscoli punti dove due mondi paralleli, in una maniera o nell’altra, si intersecano. Ed ero uscito da un mondo per entrare in un altro mondo, leggermente diverso da quello che conoscevo ma perfettamente reale, tanto quanto quello che avevo appena lasciato… Questi mondi paralleli che coesistono contemporaneamente si intersecano qua e là: a un’edicola sulla Terza Strada, per esempio, e in molti altri posti, senza dubbio. E da questi punti d’intersezione, di tanto in tanto, un oggetto che appartiene a un certo mondo scivola in un altro…”.