di Pierluigi Piccini
Almanacchi, cartine a strappo, lunari nuovi. Bisognano, signore, cartine a strappo? No, nelle recenti stampe del Comune di Siena non ci leggerete il futuro, e nemmeno serviranno a visitare alcunché perché le mappe non hanno strade disegnate, orientamento, nessuna indicazione di rilievo. Sono gratis, ma in compenso realizzate in centinaia di migliaia di esemplari: ecco le novità dal sapore antico (la solita inutilità di certe operazioni degli enti pubblici), realizzate per conto dell’ambito turistico di riferimento, con i soldi di tutti e non per beneficenza: ma per assolvere un compito istituzionale. Formato A3, le cartine da un lato presentano i confini stilizzati delle “Terre di Siena” e dei relativi Comuni. Sono contenute in blocchi, e ognuno può strappare il suo foglio. A corredo presentano foto e in evidenza le parole “Cultura Sport Enogastronomia Benessere”, indicativi del nulla: ogni realtà del mondo può fregiarsi di questi temi. Sul retro, la personalizzazione per per ogni Comune, con solo indicati i nomi delle frazioni, un breve testo descrittivo della singola realtà stile Wikipedia e immagini specifiche, come le inesattezze tipiche di chi scrive senza conoscere il luogo di riferimento. È una fiera delle banalità che sorprende in negativo: con i finanziamenti a disposizione e tutte le intelligenze messo a lavoro, il Comune ha partorito il solito topolino. Ancora non si intravede nessuna strategia, ma solo azioni sporadiche. Oggi una cartina, domani un Convention bureau senza una struttura congressuale e alberghi a supporto, giovedì gnocchi, mercoledì una card che nessuno usa, venerdì un accordo con un porto e sabato il raduno delle Bmw. Il menù è questo, la cucina lavora, ma poi il piatto stellato che Siena meriterebbe non arriva. Si va avanti così, tanto per poter dire: “abbiamo fatto”. Un lavorio fine a sé stesso, un agitarsi per dimostrare un dinamismo che magari può incantare qualche elettore distratto, ma che non argina la triste realtà: la permanenza media dei turisti in città si è ridotta quasi del 30% in dieci anni, scendendo ad appena una notte, negozi e ristoranti chiudono, la città si impoverisce. A volte basta un episodio, un oggetto, per simboleggiare il profilo di una amministrazione pubblica. Le cartine sono come gli “almanacchi” delle Operette morali di Leopardi: hanno creato un’aspettativa nei Comuni per un futuro migliore, che le hanno attese con speranza come si fa con l’anno nuovo in arrivo ma poi, visti i risultati, hanno capito che si trattava della solita delusione. Questo strumento che non orienta e non comunica, distribuito ai turisti, è il solito compitino tirato via come fa lo studente che copia il compito, restando ignorante. Il Comune di Siena non è stato in grado, finora, di fare altro.