La dichiarazione letta dal vicepresidente del consiglio comunale Massimo Mazzini:
A questo punto della seduta odierna del consiglio comunale, i gruppi del Partito Democratico, di Per Siena, di In Campo e di Sena Civitas comunicano che abbandoneranno l’aula ed i lavori di oggi.
Si tratta di una decisione difficile e sofferta, ma che è la conseguenza di tanti appelli, sino ad oggi non considerati né raccolti, perché venissero maggiormente rispettati il ruolo e le prerogative del consiglio comunale.
Sono ormai anni che lamentiamo che il consiglio comunale è ridotto ad un ruolo burocratico e non più di protagonista politico, amministrativo della programmazione e dell’indirizzo complessivo del Comune.
Sono anni che ci lamentiamo del ruolo marginale riservato alle commissioni consiliari, che da luogo di confronto, partecipazione e contributo alle decisioni si è ridotto a momento di illustrazione degli argomenti e acquisizione dei pareri obbligatori per procedere alla discussione in consiglio comunale.
Sono anni che ogni programmazione dei lavori del consiglio comunale è stata puntualmente disattesa.
Sono anni che riceviamo gli affari all’ultimo momento e sui quali non siamo spesso in grado di comprendere e di provvedere in maniera informata e consapevole.
Eppure, abbiamo tirato avanti, non abbiamo mai fatto mancare il nostro contributo critico ed abbiamo concorso a garantire il numero legale, che altrimenti tante volte non ci sarebbe stato, non confondendo mai il nostro compito di opposizione con il nostro ruolo istituzionale, soprattutto in questi tempi di emergenza nella pandemia.
Ma oggi abbiamo sentito che si è passato ogni limite nel vedere banalizzata ogni nostra richiesta di rispetto istituzionale.
Il consiglio comunale odierno aveva come argomento principale l’atto più importante dell’anno, il bilancio preventivo pluriennale.
Era stato preannunciato per il 28 dicembre e, invece, è stato poi convocato per il 30 dicembre.
La commissione affari generali per l’illustrazione si è tenuta il 24 dicembre. Il parere dei sindaci revisori, invece, è arrivato ieri, quando il regolamento di contabilità prevede che dovrebbe essere reso nei 10 giorni dal ricevimento della delibera di Giunta; quindi lo avremmo dovuto avere almeno dal 20 dicembre.
Ma non è bastato. Con l’ennesimo ordine del giorno aggiuntivo urgente, lunedì 27 dicembre abbiamo ricevuto, nel pomeriggio (17,47), proposte aggiuntive molto complesse e rilevanti.
La prima riguarda il parere favorevole alla trasformazione di Siena Parcheggi spa in società multiservizi, con la nuova denominazione SI.GE.RI.CO spa e l’affidamento in house dei servizi del Santa Maria della Scala a questa società così trasformata, ma il cui statuto ancora non è stato approvato dall’assemblea dei soci di Siena Parcheggi. Tre giorni non bastano per approfondire il businness plan e la sostenibilità di questa decisione e le sue implicazioni, anche in termini di controllo dei servizi e di garanzia delle procedure. L’idea di un rinvio non è stata nemmeno contemplata.
La seconda proposta riguarda uno dei luoghi identitari della nostra Città, il Palazzetto dello sport della Mens Sana, che sta a cuore a tutti noi senesi e di cui condividiamo la necessità di manutenzione, per garantirne la fruizione da parte della Città e delle sue associazioni, ma di cui non condividiamo la fretta dell’iter e le modalità con cui ci sono stati rimessi gli atti (l’ultimo allegato ci è stato recapitato ieri sera, 19,07), e di cui non siamo in grado di giudicare in tre giorni la sostenibilità giuridica ed economica dell’operazione, pur essendo in buona parte d’accordo sulla sostanza degli obbiettivi.
L’ultimo argomento riguarda, infine, il bilancio di previsione della Biblioteca degli Intronati.
Rimane, tra gli altri da discutere, anche la proposta di allargamento delle commissioni consiliari da 7 a 9 membri, per le “variazioni in termini di rappresentatività , poiché alcuni consiglieri comunali sono confluiti formalmente in altri gruppi, rispetto a quelli discendenti direttamente dalle elezioni”, di cui, nell’occasione, vogliamo dire che siamo contrari, anche qui per il metodo, oltre che per la sostanza. Riteniamo, infatti, inaccettabile la creazione di inutili e costosi poltronifici, a causa delle fibrillazioni dei partiti che compongono La maggioranza, mortificando ancora una volta le istanze civiche affermatesi nel 2018.
Adesso, quindi, abbandoniamo il consiglio comunale non per ragioni politiche, per fare critica e polemica politica, ma per motivi di rispetto istituzionale, della dignità dei consiglieri, in quanto dobbiamo essere messi nelle condizioni di esercitare i doveri che ci derivano da essere stati eletti direttamente dai cittadini come loro rappresentanti.
È per questo che chiederemo al Prefetto di ascoltarci e di comprendere come il nostro disagio, portato avanti sin qui, possa essere superato d’ora in avanti con un maggiore rispetto del nostro servizio.