MA QUESTA CITTA’ SI DEVE FAR FARE LA MORALE DA CHI HA ELOGIATO L’ACQUISTO DI BANCA ANTONVENETA?
A tutto c’è un limite, un limite dettato dalla opportunità o meno di dire certe cose. Siamo arrivati al punto che un personaggio della prima repubblica, come il sig. Brandani, abbia la faccia tosta , non tanto di esprimere delle opinioni sulle varie questioni della banca, per altro opinabili anzi opinabilissime ma addirittura arrivare a dettare la linea morale alla città. Oltre tutto pretenderebbe di ribaltare la storia, gli eventi e le responsabilità tessendo le lodi del vecchio, ma non troppo sistema Siena, della serie “si stava meglio quando si stava peggio”, aggiungendo in fine che la colpa di queste macerie cittadine sarebbe di quelli che hanno affrontato e smantellato il groviglio. Verrebbe quasi da ridere, se non ci fosse di mezzo la vita di migliaia di persone impoverite dalle scelte scellerate di certi personaggi, che evidentemente il Brandani conosce bene. Qualcuno che si occupa di ricostruire la storia della città, che si occupa nonostante tutto di dare un futuro e ripartire, dovrebbe andare da questo signore e chiedergli, visto che conosce così bene il groviglio armonioso da tesserne le lodi, chi ha dissipato allora tutta la ricchezza della quale disponeva la Banca Mps, con tutte le “benevoli” ricadute sulla città ed il suo territorio. Anche perché la domanda sorge spontanea: dove era il Brandani negli anni che si decidevano certe azioni della banca? Mi par di ricordare che uno degli articoli di lode all’acquisto di Banca Antonveneta apparso nelle colonne del Corriere di Siena del direttore Bisi, portasse proprio la sua firma. Ca va sans dire.
Bastardo senza gloria