A CAVAL DONATO NON SI GUARDA IN BOCCA?

di Pierluigi Piccini

Peccato che la recente discussione politica cittadina si sia concentrata prevalentemente sull’abbandono del Consiglio comunale da parte della Minoranza e sulla mozione relativa alla plastica. Quest’ultimo tema, importante, ha visto la Maggioranza arroccarsi su posizioni di retroguardia, incomprensibili, ma ha oscurato altre “perle”, come la delibera per l’accettazione della donazione di alcune opere d’arte, sempre ammesso che siano tale. Sull’effettivo valore delle opere abbiamo sentito di tutto, a partire dalla soggettività del giudizio sull’arte. Su questa base ognuno ha i suoi parametri, ma così si confonde l’arte con il gusto soggettivo ,mentre invece ha i suoi parametri, che andrebbero almeno conosciuti per poter affrontare una discussione, ma pazienza. In pieno populismo ci vorrebbero far credere che non bisogna essere competenti per poter essere ascoltati, in modo che tutti possano parlare di tutto, secondo il modello ormai consolidato con Facebook. Oppure, in Consiglio comunale si usa quel falso buonismo, stucchevole che viene usato per imbonirsi l’uditorio, molto usato dagli avvocati durante le arringhe, che esordisce quasi sempre con: «Non è per polemica, ma…». Tale affermazione viene condita via, via, da citazioni più o meno compiacenti, usate astutamente per blandire il giudice che si vorrebbe convincere. Da questi atteggiamenti deriverebbe quella falsa democratizzazione della cultura, tanto caldeggiata da alcuni esponenti della Maggioranza. La perla più bella e la più grande l’abbiamo, comunque, toccata con l’atteggiamento legato al vecchio proverbio: «A caval donato non si guarda in bocca». A un certo punto, nel corso della discussione, una consigliera ha sollevato con particolare enfasi, sotto gli occhi compiaciuti del De Mossi, due punti: che per il Comune di Siena sarebbe la prima volta di una donazione a titolo gratuito, e che gli Albi dei periti in materia di arte non esistono, incurante del fatto che la richiesta di una perizia da parte di personalità specializzate sul materiale oggetto di donazione, iscritte nell’Albo dei periti rappresentasse una richiesta presentata dalle Minoranze, messa all’ordine del giorno del Consiglio comunale! Entrambe le affermazioni sono false. Per la prima basti citare una donazione a titolo gratuito di pregiate ceramiche senesi, oggi esposte al Santa Maria della Scala, da parte di un collezionista di nome Marco Bernardi (https://it-it.facebook.com/piufortelacultura/posts/?ref=page_internal). La seconda dichiarazione, quella sugli Albi dei periti, merita qualche considerazione in più. Bisogna sapere che tutte le Camere di commercio d’Italia, compresa quella di Siena e Arezzo, hanno gli Albi dei periti. Qui di seguito riporterò a titolo di esempio una pagina dell’albo da me procuratomi andando in piazza Matteotti, negli appositi uffici (Albo periti, Domanda periti ed Esperti). Sono gli stessi elenchi che i tribunali usano in caso di necessità. La nostra richiesta di avere una perizia giurata nasce dal fatto che, a rigor di logica, non si possono prendere i valori patrimoniali

artprice’ e il mercato degli artisti

da postare in bilancio o per le valutazioni assicurative dando per buona l’autodichiarazione della donante. Così come non si può, a nostro avviso, firmare un contratto su una donazione modale senza sapere i costi complessivi che l’Amministrazione comunale dovrà sostenere. Ma che importa tanto si sa: a caval donato non si guarda in bocca.