L’asso di Salvini: “Obbligo di vaccino? Allora lo Stato paghi eventuali danni”

L’editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

ROMA – Continua la battaglia tra le forze politiche sull’obbligo del vaccino e del Green pass. Il leader della Lega, Matteo Salvini, continua a dire no. Anche se oggi alla Camera, dove si sta votando sul decreto che riguarda il Green pass, la Lega ha ritirato tutte le sue proposte di modifica, astenendosi sugli emendamenti soppressivi presentati dall’alleata Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che sta facendo dura opposizione.

Dal Pd e dal M5S volano le critiche all’indirizzo di Salvini, per la sua linea ondivaga in tema di vaccinazione e Green pass obbligatori. Ma il leader del Carroccio oggi ha tirato fuori l’asso dalla manica: “Non è mai stata in discussione la fiducia nel governo Draghi – ha detto – però mi faccio una domanda: visto che per molti il vaccino è sostanzialmente obbligatorio, altrimenti non lavori, perché non e’ lo Stato a farsi carico eventualmente dei risarcimenti dei danni?“. Insomma, ha sottolineato, “se tu Stato mi imponi di fare qualcosa che poi mi arreca un danno, poi devi risponderne”.

Argomento forte, che ha una sua logica, e sul quale bisognerà trovare una risposta adeguata. Una prima replica sul versante politico è arrivata dalla capogruppo Dem alla Camera, Debora Serracchiani: “L’intenzione della Lega di votare a favore di alcuni emendamenti di Fdi e di astenersi su quello che chiede l’abolizione del Green pass è un atto irresponsabile. Deve finire l’ambiguità di Salvini che in Consiglio dei ministri condivide le scelte del governo e poi in Parlamento lavora per cancellarli in accordo con Fratelli d’Italia. Salvini decida da quale parte stare, se in maggioranza o all’opposizione del governo Draghi. Giochini per convenienze di partito sono inaccettabili”, ha detto la presidente dei deputati del Pd.

Parole di fuoco anche dal M5S: “Sul decreto Green Pass continua l’atteggiamento ambiguo e ondivago della Lega sempre più sull’orlo di una crisi di nervi: in commissione Affari sociali vota per la soppressione, in Aula prima ritira gli emendamenti, poi vota quelli delle opposizioni e infine si astiene sulla soppressione del certificato Covid. Non vorremmo che il partito di Matteo Salvini stia cercando di scaricare sulla maggioranza divisioni interne che ormai faticano a restare sottotraccia. Quel che è certo è che gli italiani non meritano questo spettacolo: c’è un Paese da portare fuori dalla pandemia e non possiamo perdere tempo con i giochini politici della Lega“, hanno dichiarato le deputate e i deputati ‘grillini’ della Commissione Affari sociali di Montecitorio.

È un giorno di festa, invece, per il generale Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid-19: “Per l’Italia per me oggi è un bel giorno, perché abbiamo appena raggiunto, e di poco superato, l’80% delle prime somministrazioni a persone già guarite o con una dose. È un traguardo importante, perché ci dice che per fine settembre raggiungeremo l’80% di platea interamente vaccinata, ossia 43 milioni e 200mila cittadini italiani dai 12 anni in su che completeranno la scheda vaccinale”, ha concluso Figliuolo.

 

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