“I permessi per raggiungere le sedi delle società da parte di chi ha incarichi lavorativi, verranno drasticamente ridotti”

(Riceviamo e pubblichiamo)

 

In questi giorni così difficili da accettare, con le nostre vite stravolte nelle nostre consuete abitudini, la nostra festa e le nostre tradizioni sono costantemente nei nostri pensieri.

Ho letto con stupore la comunicazione del mio Priore di contrada, la notizia che dal 31 luglio di questo anno i permessi per raggiungere le sedi delle società da parte di chi ha incarichi lavorativi, verranno drasticamente ridotti.

La motivazione sembra essere che i residenti trovano difficoltà a reperire posti auto nel centro storico ed il Sindaco ha preso questa decisione.

Non voglio entrare nel merito del diritto di chi ci abita ad avere un posto auto nelle vicinanze perche ritengo sia sacrosanto.

Io credo però che Siena sia speciale e la sua specialità è la tradizione delle nostre contrade e il loro funzionamento che deve essere sempre e comunque privilegiato affinchè non si perda il patrimonio che per secoli i nostri nonni ci hanno tramandato e che noi abbiamo il dovere di tramandare ai nostri figli.

Nel merito ricordo che già era stato diminuito il numero delle targhe utilizzabili per ciascu permesso passando da 5 a 3 due anni fa per un totale di 30 permessi.

Dal 1 agosto, mi sembra di poter dire nel silenzio assoluto di tutti, si passera da 30 a 25 con una unica targa per permesso.

Non c ‘è bisogno di essere matematici per capire l’ enorme riduzione che verrà applicata. Questo comporterà che molti contradaioli che vivono fuori dalla città saranno meno coinvolti, allontanati dalla possibilità di contribuire fattivamente alla vita e alla attività della contrada. Con uno scollamento sempre maggiore tra chi ha la fortuna di vivere nel rione e chi no. Tutto ciò a scapito ovviamente della nostra festa.

Mi chiedo perche il Magistrato delle contrade, non abbia alzato un muro su questa decisione o comunque abbia aperto una trattativa con l’ Amministrazione Comunale in qualità di geloso custode della nostra festa, possibile non abbia compreso la gravità della decisione presa? Possibile non si possa avere voce in capitolo su cio che implica rimettere in discussione il nostro modo di vivere la città?

Rimango davvero stupito, di tutto questo, e mi sarei aspettato che prima della fine di Luglio i Priori, e il Magistrato, avessero  riaperto questa partita riappropriandosi del ruolo storico che a loro compete nella salvaguardia delle nostre tradizioni, ma ancora tutto tace…

Maurizio Daviddi