di RQuotidiano
La multinazionale statunitense Whirlpool non è disponibile ad altre proroghe. Lo ha ribadito nel corso del tavolo al ministero dello Sviluppo sulla cessione del sito di Napoli e sul futuro dei suoi 430 lavoratori confermando lo stop della produzione dal 31 ottobre prossimo. Una presa di posizione rispedita al mittente dal ministro Stefano Patuanelli secondo cui il nuovo piano industriale “ha delle carenze e delle limitazioni eccessive”. Dopo l’incontro al Mise, Whirlpool ha diffuso una nota dai toni morbidi, in cui si legge che “l’Italia rappresenta un hub strategico per Whirlpool nella regione Emea sia dal punto di vista industriale che commerciale” e “l’azienda ribadisce l’impegno verso il Paese in cui le sue attività contribuiscono all’economia nazionale per quasi un miliardo di dollari all’anno”. Tra aprile e maggio, lamenta l’ad della multinazionale Luigi La Morgia, a causa del Covid “abbiamo perso il 19% della produzione”. Per questo dal 13 luglio l’azienda propone incentivi ai lavoratori disposti a lasciare il posto. L’azienda ha confermato però l’obiettivo di 250 milioni di euro di investimenti entro il 2021 e “l’impegno a continuare a investire in Italia”. A oggi sono stati investiti 90 milioni di euro, entro il 2020 ne saranno investiti 70 e il resto nel 2021. Patuanelli ha ricordato che “in totale quasi 50 milioni di euro sono stati messi a disposizione dal governo e Regione Campania per continuare la produzione a Napoli”. E il ministro ha ribadito che mantenere aperto lo stabilimento di Napoli resta “l’opzione A”. Ma insieme a Invitalia sta studiando delle alternative nelle filiere della componentistica dell’automotive e dell’aerospazio. Due sarebbero le principali imprese interessate: Adler Group e Htl Fitting con investimento, rispettivamente, di 15,3 milioni di euro di investimenti (e 52 posti di lavoro) e 18,6 milioni e 20 occupati. La Fiom Cgil chiede al governo il blocco dei licenziamenti e un intervento per scongiurare la chiusura del sito di Napoli.