La città incantata

Se la notizia non si da, il fatto non c’è !

di Anacleto

Nella “città della scomparsa dei fatti” anche un evento significativo viene sistematicamente e scientemente taciuto: altrimenti qualcuno potrebbe contrariarsi.

Triste ventura ha avuto nella suddetta città la notizia che alcuni magistrati della Procura che hanno indagato sia sul crack della Banca sia sulla morte, tutt’altro che chiara, del Responsabile della comunicazione di detta banca sono stati oggetto di un esposto da parte dei colleghi genovesi che hanno indagato su di loro, rimettendo gli atti al CSM per la valutazione dell’integrazione di eventuali illeciti disciplinari nella conduzione delle indagini appunto sul povero Responsabile.

La vicenda prende le mosse da una esternazione carpita con l’inganno di un ex Sindaco della suddetta città che parla di certe anomalie cittadine (e non) e certe feste particolari come si sentiva dire in città.

Queste dichiarazioni sono state oggetto di una trasmissione televisiva molto nota che ha diffuso le parole e con ciò scatenato l’ira di alcuni magistrati.

Nessuno, si badi bene, ha mai accostato detti magistrati ai festini, ma loro si sono sentiti chiamati in causa ed hanno querelato a destra ed a manca.

La querela dei magistrati e la vicenda della inchiesta molto “particolare” sul Responsabile della comunicazione hanno preso la via di Genova (sede competente per i giudizi dove sono parti i magistrati della “città della scomparsa dei fatti”).

All’esito di una complessa inchiesta di cui allo stato si sconosce l’effettivo grado di completezza i magistrati sono arrivati a presentare al GIP di Genova una richiesta di archiviazione sull’intero fascicolo dove non si evince alcun tipo di reato a carico dei magistrati né di altri ma, al contrario, i suddetti magistrati liguri hanno ritenuto di rinviare al CSM gli atti della indagine.

Questo perché, evidentemente, nella indagine sul decesso improvviso (suicidio od omicidio ?) del Responsabile della comunicazione vi sono con molta probabilità dei profili disciplinari.

Tutto questo è molto rilevante: i magistrati hanno brandito l’arma della querela o della citazione civile contro tutti coloro che ritenevano che i loro comportamento non fosse cristallino; ora vediamo se querelano i colleghi genovesi che hanno adombrato tutto ciò.

Nella “città dei fatti scomparsi” nulla si è evidenziato e si è voluto fare passare la notizia che sui c.d. festini non si sia raggiunta la prova.

Aria fritta, argomento per un popolo abituato a sentirsi dire che la banca è florida e va benissimo e i morti sul selciato hanno scelto di lanciarcisi e i pm sono stati così bravi che lo hanno capito in 12 ore visto che il giorno 7.3.2013 qualcuno dice alla famiglia che l’autopsia non si fa perché tanto è chiaro il suicidio.

Di lì in poi una miriade di omissioni, errori, distruzioni di prove e ben due richieste di archiviazione, tanto ai cittadini della città dove i fatti scompaiono bisogna far credere che va tutto bene.

Ecco non è proprio così.