È un gioiello, questo Einaudi del ’71, con introduzione e traduzione della grande e finissima Cristina Campo. Né gli immortali versi d’amore per la sposa di John Donne sono da meno… John Donne (1572-1631) fu tormentato tutta la vita da un’inquieta religiosità, appresa in famiglia, un apostata e ministro del culto anglicano. I suoi sermoni erano molto seguiti. L’ultimo, ”Il duello della morte” precedette d’un soffio la scomparsa. Le poesie amorose, con il trasporto del sentimento per la moglie Anne More, è quanto di meglio ci ha lasciato. Discendente di Tommaso Moro, ebbe una parentesi relativamente serena con la moglie e dodici figli, non tutti sopravvissuti. L’imago mundi si restringe alle dimensioni di una stanza, un volto, una pupilla in cui, come nei rotondi specchi concavi di van Eyck e di Velasquez, ogni cosa si raccolga senza ferire…’’ (A cura di Pierangela Rossi)
John Donne (1572 – 1631) (da Poesie amorose, poesie teologiche, traduzione di Cristina Campo, Einaudi 1971)