Solinas: «Sardegna Covid free, passaporto sanitario per i turisti»
«Siamo stati i primi in italia a chiudere porti e aeroporti oggi dobbiamo capitalizzare questo sacrificio mantenendo la percezione a livello internazionale che questa è una destinazione turistica Covid free».In Sardegna la stagione turistica partirà ufficialmente il 15 giugno e il governatore Christian Solinas non solo non vuole rinunciarci, ma punta a rilanciare l’isola come una meta sicura per chi vuole fare vacanze con la propria famiglia: qui l’indice di contagio (R-t) in una settimana si è dimezzato da 0.48 a 0,24. «Oggi nella scelta della destinazine dei turisti di tutto il mondo credo che questo fattore abbia un rilievo importante: da noi praticamente non c’è stata circolazione del virus. I pochi casi che abbiamo registrato sono stati circoscritti a ospedali e case di riposo».
Come farete a restare una destinazione Covid free?
Pensiamo a un sistema di controlli in ingresso che se da una parte possono apparire come un aggravio dall’altro offrono un plus al turista che potrà trovare appena sbarcato un affievolimento delle misure di sicurezza con la possibilità di godere di una vacanza in serenità.
Ma come farete?
Ogni turista dovrà avere un passaporto sanitario. Che si traduce in estrema sintesi nella richiesta per chi voglia trascorrere le vacanze nell’isola di un certificato di negatività al virus che non sia anteriore a sette giorni dalla partenza.
Come farà il turista a dimostrate la negatività?
Attraverso i tamponi. Per questo chiediamo la liberalizzazione a livello nazionale, come già accade all’estero, in modo da consentire ai cittadini di poterli fare in laboratorio vicino a casa. Il Governo dovrebbe affrontare questo tema.
Ma c’è un problema di carenza di tamponi. Perché dovrebbero autorizzarli per il turismo?
Lo sappiamo. Per questo stiamo lavorando all’ipotesi di far utilizzare dei tamponi salivari, test rapidi che danno la risposta in 20 minuti, in base a un brevetto sviluppato da un’azienda italiana (Menarini diagnostics, ndr) insieme a una società coreana: lì già li utilizzano. Ne servono circa 2 milioni e in questi giorni stiamo lavorando ai rifornimenti.
Ma dove si faranno?
Puntiamo a chiudere un accordo con Federfarma in modo che sia disponibile in tutte le farmacie italiane a un costo basso, circa 20-25 euro, che saranno rimborsati in servizi dalle strutture ricettive sarde. In questo modo chiunque potrà procurarsi questo passaporto sanitario anche il giorno prima di partire. Anche alcuni grandi resort stanno lavorando all’ipotesi di fare test all’ingresso in modo da diventare totalmente Covid free per i turisti.
Avete un piano b?
Abbiamo ancora un mese a disposizione per metterlo a punto. Se non riuscissimo con questo piano abbiamo l’alternativa, perché non possiamo permetterci di rinunciare alla stagione. Faremo controlli con termoscanner agli arrivi e faremo scaricare una app ai turisti per verificare lo stato di salute nei primi 3 giorni dall’ingresso tracciando tutti gli spostamenti e i contatti in caso di eventuali positivi.
E se qualcuno si dovesse ammalare in Sardegna?
Abbiamo attivato le Usca, le Unità speciali con i medici che sul territorio trattano tutti i casi sospetti. Poi ci sono sempre le guardie mediche turistiche che segnaleranno i casi. E per gli eventuali positivi e sospetti abbiamo, oltre ovviamente alla rete ospedaliera, le strutture per fare quarantena: ex ospedali e se necessario i Covid hotel.
Come giudica le linee guida regionali sulle riaperture?
Abbiamo trovato un punto di equilibrio ragionevole di buon senso che consente riaperture sostenibili per gli esercizi. Quelle di Inail e Iss erano impossibili da applicare.
Cosa riaprite domani?
Pressochè tutto. Riattiviamo anche i voli privati sui tre aeroporti della Sardegna per cominciare a testare il nostro sistema di controlli. Poi da metà giugno i voli da tutti gli aeroporti italiani e il 25 giugno anche i voli internazionali in relazione all’andamento dei lockdown nel resto del mondo .
Come farete con i controlli sulle spiagge libere?
Lavoriamo a una intesa con gli enti locali rete preveda l’obbligo della presenza di bagnini e del personale che esegua i controlli sul rispetto delle regole. Poi puntiamo sulla responsabilizzazione dei turisti che saranno ampiamente informati.
Che stagione si aspetta?
Vogliamo salvare parte di giugno, luglio e eagosto allungandoci a settembre con la prospettiva di far arrivare le nostre attività quantomeno con i conti in pareggio o con un piccolo margine. Sarà una stagione di transizione verso la prossima e di programmazione perché i rischi epidemiologici potrebbero sempre rinascere.