Sul fronte manovra arriva il primo dietrofront sul deficit: come spiegano Tommaso Ciriaco e Carmelo Lopapa, scenderà fino al 2% nel 2021. “Sono bastati due giorni di tempesta finanziaria, di bombardamento dal Lussemburgo, di spread schizzato già a quota 300 per far crollare le certezze del governo gialloverde”. Sul caso interviene Savona, “pompiere” a Strasburgo (“Macché lira, si resta nell’euro”). Il ministro per gli Affari europei, spiega Alberto D’Argenio, dopo ben cinque mesi finalmente si presenta in una trasferta europea. E veste i panni del moderato.
Alessandra Ziniti ci parla invece del caso Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, al momento chiuso nella palazzina in cui abita con il padre 92enne e i fratelli. E mentre il paese difende il modello di accoglienza (“Questo posto era morto, lui ci ha salvati”), emergono intercettazioni a carico del primo cittadino (“Quelli li abbiamo sposati in un attimo, ho azzerato io tutta la burocrazia”).
La rassegna si conclude con Enrico Franceschini che, da Londra, ci parla del Congresso Tory, dove la corsa di Boris Johnson contro Theresa May parte da un campo di grano. “Una presa per i fondelli a cui la leader dei Tories, prontamente interrogata dai cronisti, ancora una volta ha reagito come un robot, anzi un May-bot, il suo soprannome, recitando una tiritera sui suoi doveri verso la nazione”.