Ripescaggi in B, il Tar riapre i giochi e il Siena resta fermo. Fino a quando?
A bagnomaria a tempo indefinito, forse addirittura fino al 9 ottobre e magari anche oltre. Il Siena è suo malgrado protagonista della più farsesca vicenda che il calcio italiano (pur specializzato in situazioni al limite) ricordi. Dedicato a chi pensava di aver già visto tutto, questo pasticciaccio brutto ha deciso di ricordare perché in qualche caso vale il detto che quando tocchi il fondo puoi sempre scavare… e andare sempre più giù.
Con la decisione del Collegio del Coni di martedì scorso, già ampiamente fuori tempo massimo, di dichiarare inammissibile il ricorso delle aspiranti ripescate anche se tra molte recriminazioni sembrava che la serie B potesse andare avanti a 19 squadre e la C finalmente partire. E invece, come non detto. Il Tar ha sospeso quel provvedimento che non entrava nel merito ma con cui la «Cassazione della giustizia sportiva» (dopo una lunghissima e immotivata attesa) si dichiarava incompetente e chiedeva alle società di rivolgersi ai gradi precedenti dell’ordinamento della Figc. Con il Tribunale Federale Nazionale che poi fissando l’udienza al 28 settembre a tornei in corso di fatto chiudeva la porta in maniera definitiva all’ipotesi ripescaggi lasciando aperta solo quella ad eventuali risarcimenti.
Per questo la Pro Vercelli e la Ternana hanno ottenuto dal Tar del Lazio la sospensiva che ha bloccato le loro partite e quelle delle altre squadre in bilico (oltre al Siena anche Catania e Novara) in attesa che il 9 ottobre i giudici amministrativi si esprimano nel merito, a meno che prima non ci riesca qualcun altro. La Robur si era ormai rassegnata a debuttare mercoledì a Piacenza ed il Novara era già a Pontedera per l’esordio in campionato previsto ieri, prima del contrordine.
Inutile ora fare previsioni, ipotesi, o entrare nello specifico di un caso ormai insondabile. Basti dire che la serie B ha già giocato 3 giornate, la C è partita monca e senza un regolamento (non si sa ancora quante saranno le retrocessioni). L’estate del caos non bastava più, stavolta arriveremo in autunno.